Il primo Congresso Nazionale di Italexit si è svolto ieri a Roma e ha visto l’elezione all’unanimità di Gianluigi Paragone come Segretario. Nel suo discorso di insediamento ha affrontato vari temi, dall’energia, all’agricoltura ma anche al bullismo e cyberbullismo insieme all’avvocatessa Giorgia Venerandi. In particolar modo sul fronte governativo, Paragone è intervenuto in diretta ai microfoni di Stefano Molinari evidenziando temi e argomenti che non vengono toccati da partiti e Parlamento in generale: “Abbiamo voluto mettere in chiaro quella che è la nostra visione della società. C’è stato un discorso da conservatore, quale io sono. Penso che questa tipologia di discorso sia l’unica che ci può riportare alle parole chiave come il lavoro, il rispetto per la persona, il diritto a una salute dove non sei dello Stato. Il cittadino non è dello Stato, è lo Stato. E quindi quest’ultimo non lo deve comprimere attraverso l’obbligatorietà vaccinale, delle riforme che lo schiacciano nel lavoro e lo rendono interscambiabile con un algoritmo piuttosto che con un’intelligenza artificiale”.

La dignità del cittadino viene messa da parte per alimentare giochi di potere – oggi sempre più evidenti – che mettono il popolo alle strette, sia socialmente che economicamente: “Siamo andati su dei temi che rischiano di essere forti, anche in riferimento alle sofferenze bancarie. Il prossimo semestre saranno dolori. Tutto questo rischia di diventare un’indebitamento talmente drammatico che arriveranno a portarti via la casa. Penso che succederà un caos totale, sociale”. E i soldi promessi tempo fa per risanare il nostro Paese, il Recovery Fund e l’aiuto europeo? “È mai possibile che alla fine non si hanno mai i soldi? Se così fosse allora vuol dire che tutti sti soldi che piovevano dall’Europa non ci sono, vuol dire che il cittadino (e i suoi bisogni) sono fuori, poi però ti dicono che ai Benetton hanno mandato i soldi. Il cittadino giustamente non capisce. Io sono pronto a mettere una scommessa che le società di Benetton ce le ritroveremo nelle spiagge. Noi viviamo in una società controllata alla fine, è pericolo”. Anche per questo è elevato l’astensionismo alle urne: “Il popolo del centrodestra sta tirando delle sberle incredibili a chi, all’interno dello stesso, sta reggendo il gioco di Draghi. Ma come fai a dare il voto a Forza Italia quando Brunetta dice cose orribili sul lavoro? O alla Lega che si è prestata alle cose viste sotto il tetto di Speranza? Un centrista come fa a votare questa roba qua? Il grido dell’astensione è ‘Noi siamo qua’ ed è un grido di chi è stato tradito”.

Non manca il riferimento al lavoro e alla Costituzione (art.36) che, ricordiamolo, cita i diritti lavorativi dell’individuo al fine di garantirgli dignità, dove la ‘retribuzione deve essere proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa’: “Non deve mai ledere la dignità del lavoratore e della sua famiglia ma questo non viene applicato in Italia. Il ritz è il dibattito sul salario minimo. I padri costituenti l’avevano già previsto il salario minimo ricordandolo con la parola dignità. Se noi perdiamo di vista tutto questo foriamo tutta la Costituzione. Se noi foriamo il lavoro e i diritti stiamo forando l’Italia come Repubblica Democratica. La sinistra ha completamente tradito il suo spirito. La nostra proposta intanto deve partire dal tipo di visione che si ha e la nostra è conservatrice dove il lavoro è fondamentale e deve essere ripristinato. Il lavoratore ha diritto alla retribuzione, non alla paga. L’obbligo vaccinale e tutto quello che abbiamo visto in questi tempi sono stati la più grande selezione fatta dai padroni, con il consenso dei sindacati. Se ti pieghi e non ti poni domande allora sei perfetto in questa catena di montaggio”.