Dopo i primi allenamenti al Bayern Monaco, de Ligt ha messo in dubbio il lavoro atletico svolto alla Juventus. Nagelsmann ha raccontato la confessione dell’olandese dopo una seduta: “Gli ho parlato dopo l’allenamento e ha detto che è stato il più duro degli ultimi quattro anni. Sì, è stato duro, ma non così duro. Normale per il dottor Broich. Non ha giocato molti minuti la scorsa stagione, e ho sentito che in Italia poi non è facile tenersi in forma”.

L’allenatore del Bayern è intervenuto ai microfoni dei giornalisti dopo la partita amichevole giocata contro il Manchester City scatenando un dibattito che sta svolgendosi ormai un po’ ovunque.
Perché la stessa persona all’estero allena in un modo, in Italia in un altro?”, si chiede Furio Focolari, “ci devono spiegare il motivo per cui gli italiani quando lavorano all’estero sono bravi e quando lo fanno in Italia sono ciuchi”.

Non si fa attendere la replica di Tony Damascelli: “Il discorso è: il tipo di intensità e di reazione e adattamento dell’atleta in quel tipo di lavoro. Se parli con Gianluca Vialli (quando era al Chelsea) ti dice ‘facevamo un lavoro completamente diverso da quello che facevamo in Italia’. Il tipo di lavoro che si dovrebbe fare in Italia lo fa Conte e diventa uno che al secondo anno logora”.

Il dibattito si è fatto infuocato a ‘Radio Radio Lo Sport’.