La Roma sbatte contro l’Inter ▷ Ferrajolo: “Sconfitta che ci sta: bruciano i gol presi in contropiede”

La tempesta nerazzurra si è abbattuta sulla Roma di Mourinho. Troppa Inter per i giallorossi che poche volte hanno impensierito Handanovic. Prima Dumfries, poi Brozovic, infine Lautaro: il tris a San Siro è firmato da un estero, un centrale e una punta. Sul finale Mkhitaryan piazza il più classico dei gol della bandierina che fissa il risultato sul 3-1.

Inter-Roma è stata analizzata A Botta Calda da Luigi Ferrajolo

“Sconfitta che ci sta. Io mi indigno molto di più se la Roma non vince partite che sono alla sua portata. L’Inter obiettivamente è più forte della Roma, ha delle individualità che in certi casi ti risolvono la partita. Bruciano un po’ i gol presi in contropiede perché in fondo sono due contropiedi dove si vedeva che in quella fascia Mancini avanzava troppo e quindi si creavano dei varchi. Per questo immagino che El Shaarawy nel secondo tempo, per quel poco che ha giocato, è stato messo a destra da Mourinho. Ci sono state delle sbavature, però devo dire che perdere dopo una serie di dodici partite ci sta. E ci sta soprattutto di perdere contro una squadra che secondo me vincerà il campionato meritatamente.

Il finale è stato anche molto orgoglioso, va detto questo. Rimanendo nella tradizione che la Roma fa gol negli ultimi minuti, ha fatto un gol molto bello, forse ne poteva fare un secondo con Carles Perez. Bisogna guardare avanti, bisogna guardare a giovedì. La squadra non mi ha dato l’impressione di essere né alla frutta da un punto di vista fisico, né slegata come ho visto altre volte. Ha trovato una squadra più forte.

Non è stata neanche fortunata la Roma. Un attimo prima del primo gol, ha sfiorato il gol con Mancini da calcio d’angolo. Forse proprio nel momento in cui la Roma stava prendendo coraggio, autorevolezza. Infatti, ripeto, ha preso due gol in contropiede. Ma da una squadra che fa delle ripartenze straordinarie. Brozovic e Perisic sono in una forma strepitosa. E’ un marchio dell’Inter quello. Si sapeva, si poteva fare qualcosa di più”.