Se vogliamo davvero contribuire a porre fine al conflitto in Ucraina, se siamo davvero contrari alla guerra, allora dobbiamo smetterla di mistificare la realtà. In questo Paese siamo vittime di una propaganda che non ha nulla da invidiare a quella russa. Ma le mistificazioni che stanno venendo fuori non fanno altro che alimentare il conflitto. Pensate che siamo arrivati ad invocare la pace inviando le armi: non era mai avvenuta nella storia una tale dissonanza cognitiva.

Si invoca la pace continuando a provocare l’invasore, un invasore che definiamo pazzo. Ma poi invece di trattarlo come tale, continuiamo ad alimentare la sua follia. Si cerca la pace non attraverso le trattative diplomatiche, ma invocando una no fly zone che porterebbe automaticamente il mondo in guerra.

Il sottoscritto è iscritto all’albo, eppure le mie pagine social sono tutte bloccate. Mentre al battaglione Azov, accusato dall’Onu e dall’Ocse di crimini di massa, Facebook ha autorizzato i post contro i russi. E persino Mentana ha legittimato la loro presenza nella guardia nazionale ucraina.

Stiamo chiedendo la pace alimentando queste perverse logiche guerrafondaie, alimentado divisioni, razzismo, ma soprattutto alimentando la guerra.

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