Putin nel suo discorso chiarisce un’altra cosa molto importante quando dice: il problema naturalmente non è l’organizzazione della Nato in sé, ma il fatto che essa è soltanto uno strumento della politica estera degli Stati Uniti. Faccio notare – continua Putin – sui nostri territori storici si sta creando un anti-Russia. Una coalizione che è stata messa sotto il pieno controllo esterno che viene intensamente colonizzato dalle forze armate dei Paesi della Nato e riempito con le armi più moderne. Per gli Stati Uniti e i loro alleati questa è una cosiddetta politica di contenimento della Russia, un ovvio dividendo geopolitico. Ma per il nostro Paese è in definitiva una questione di vita o di morte, una questione del nostro futuro storico come nazione. Non è una esagerazione continua Putin, è così e basta: questa è una vera e propria minaccia non solo per i nostri interessi ma per l’esistenza stessa del nostro Stato, per la sua sovranità. Questa è la linea rossa di cui si è parlato ripetutamente e loro hanno deciso di attraversarla. Ora dobbiamo per forza agire, non ci lasciano altra scelta.

Ora io mi chiedo: davanti a un monito del genere, un discorso che ovviamente non abbiamo ascoltato sulle tv italiane, come si può davanti ad un appello del genere, ad una dichiarazione del genere, fare orecchie da mercante? Io capisco che lo facciano gli Stati Uniti che hanno tutto da guadagnare dalla reazione spropositata avuta da Putin, perché è solo grazie a quella reazione che gli Usa hanno trovato finalmente il modo di interrompere i rapporti della Russia con i principali Paesi dell’Unione europea. Ed era proprio quello il loro principale obiettivo, era proprio quello lo scopo delle loro continue provocazioni a Putin.

Quindi la posizione degli Stati Uniti è assolutamente chiara. E giustifica tutto quello che hanno fatto: provocare Putin, usare l’Ucraina come esca dopo averla armata e finanziata, utilizzare l’arma della propaganda contro il pazzo invasore. Il tutto senza dover sparare un colpo.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo