Le sanzioni imposte alla Russia per la guerra in Ucraina potrebbero costare molto care agli italiani. L’escalation delle misure economiche contro Mosca sarebbero infatti potenzialmente devastanti per l’Italia nel breve futuro. A sottolineare i possibili rischi per l’economia italiana è il presidente di Nomisma, Davide Tabarelli.

Secondo le stime effettuate da Nomisma, società cardine per la consulenza nel settore energetica e non solo, una possibile crescita delle sanzioni alla Russia potrebbe infatti comportare un aumento esponenziale del costo della benzina, arrivando alla cifra record di 3€ per ogni litro. La salita repentina dei costi delle materie prime allo stesso tempo comporterebbe un meccanismo inflazionistico dalla spirale critica, toccando la doppia cifra con un aumento del 14% aumento dell’inflazione.

La dipendenza dell’Italia dal gas e dal petrolio russo definisce nell’attuale sistema geopolitico un grave vulnus per la politica estera italiana. Il rapporto di dipendenza tra paese produttore, la Russia e soggetto consumatore, l’Italia, rappresenta un vincolo economico significativo con la conseguenza che le misure economiche adottate per colpire Putin si vengono in realtà ripercuotendo sul sistema paese italiano.

Senza considerare che tale sacrificio economico, impegno politico che si ripercuote direttamente sulle tasche dei cittadini italiani, potrebbe essere meno efficace di quanto preventivabile poiché il sistema del valore globale, la supply chain world, difficilmente potrebbe essere bloccata definitivamente da queste misure economiche. La Cina, potenza energivora, infatti sarebbe già pronta ad assorbire l’offerta di gas e petrolio di Mosca attuando decisamente i costi per la Russia, con buona pace delle nostre sanzioni.

Le parole di Davide Tabarelli in diretta.

Pierluigi Lantieri

“Si tratta solo di quantità e di numeri. Quelle quantità non si trovano, bisogna raschiare, c’è bisogno anche di razionamento, utilizzo del carbone e della legna, abbassare le temperature. Se l’Occidente fa le sanzioni sul petrolio della Russia potremmo arrivare a 3 euro al litro per la benzina. Finora solo gli Stati Uniti hanno detto che non prendono il petrolio russo”.

“Adesso siamo ad un’inflazione intorno al 7% negli Usa. Se le cose peggiorano possiamo arrivare alla doppia cifra. Le cose cambiano velocemente, se dovesse arrivare però una sanzione, politicamente ineccepibile, ci sarebbero conseguente importanti. Sarebbe un cataclisma dobbiamo essere preparati, sarà un sacrificio importante”