La Nazionale scalda gli animi degli esperti. Il tonfo azzurro per mano della Macedonia del Nord, nello spareggio del Barbera di Palermo, non è passato inosservato. Il gol di Trajkovski ha scaraventato il movimento calcistico italiano nel tunnel di un nuovo fallimento.

Rinunciare alla fase finale del Mondiale per due edizioni consecutive è uno smacco troppo grande per passare in cavalleria. Alla tragedia sportiva occorre aggiungere anche le frecciatine inviate da un critico d’eccezione: Gian Piero Ventura. L’ex CT, ai microfoni de Le Iene, ha deciso di sfogare la frustrazione conservata nel cuore e nell’anima per tanto tempo.

In tutto questo tempo – ha tuonato l’allenatore ligure – ho riflettuto molto e parlato poco. Ho ascoltato, però. Quattro anni fa ho subito una lapidazione. Sono diventato l’uomo nero, si è passati da ‘Ventura è un maestro di calcio’ a ‘Ventura mangia i bambini’Ho sempre riconosciuto la mia colpa per quell’esclusione, ma ci sono state anche altre responsabilità“.

Parole dure, anzi durissime. Considerazioni che chiamano in causa inevitabilmente l’attuale staff azzurro. Mancini e il capo FIGC Gravina entrano quindi nel mirino dopo una disfatta così pesante e inaspettata in questi termini.

Il dibattito infuocato tra gli opinionisti