“Il festival interista è stato godurioso con molti gol, segnali di buona salute, vitamine per la mission impossible di Champions League”

L’Inter recupera Lautaro e Dzeko, ottimi e abbondanti, così recupera la testa della classifica. Elementare, questo è il calcio quando gli attaccanti tornano a essere tali, l’argentino ha scaricato tutta la tensione o rabbia, dopo il primo gol, prendendo a pugni e calci la bandierina del corner che porta il logo dell’Inter. Il resto è stato dolce marmellata nerazzurra.

E dire che la Salernitana, dopo un paio di minuti, aveva pure avuto l’occasione di passare in vantaggio, poi la partita si è fatta aspra nel ritmo e nei contrasti di gioco dinanzi al quali il maresciallo del settimo reggimento alpini, Livio Marinelli ha concesso il perdono a un paio di attacchi feroci di Brozovic e Lautaro alle caviglie dei salernitani. Due gol nella prima parte hanno sistemato la mente dei campioni in una serata di nostalgie, con la consegna del premio a Wesley Sneijder entrato a far parte dell’hall of fame interista (di cui però non fanno parte Vieri e Boninsegna…) e la presenza di altri protagonisti della belle époque mourinhana, anch’essi nel salone dei famosi, Materazzi, Pagliuca ed Eto’o.

Visto Barella di nuovo in gamba e con lui Calhanoglu sempre presente, così come Darmian e Dumfries sugli esterni hanno corso e lavorato il doppio del solito, dunque Inter fresca e liberata, grazie ai gol, di affanni e ansie varie. L’abbondanza di Lautaro ha gonfiato il tabellino nel secondo tempo che si è trasformato in un buon allenamento in vista del viaggio a Liverpool là dove, però, la prima linea del gruppo di Klopp avrà maggiore efficacia degli attaccanti della Salernitana. Per l’appunto Inzaghi ha fatto girare un po’ di uomini, spazio a Ranocchia, Vidal e Gosens subito decisivo per l’assist del quarto gol di Dzeko che poi ha fatto festa con il quinto, Nicola ha pensato di continuare un calcio di tecnica contro un avversario superiore in tutto, ovviamente la salvezza non passava da San Siro, l’euforia del pari con il Milan ha montato la testa a qualcuno, l’umiliazione di stasera riporterà con i piedi per terra chi presume di giocare con le figurine delle vecchie glorie, Fazio, Perotti & C, il festival interista è stato godurioso con molti gol, segnali di buona salute, vitamine per la mission impossible di Champions League. Mai dire mai.

Tony Damascelli