Voce fuori dal coro e dissidente del nuovo M5S dell’era Conte, Alessandro Di Battista ha sempre rappresentato una forma di pensiero alternativo alla dominazione dominante. Attivista in prima persona e conoscitore delle dinamiche geopolitiche, Di Battista analizza il conflitto in Ucraina sottolineando le incrinature della narrazione dominante e la caccia alle streghe avviata dal mainstream verso chi non si è omologato al pensiero unico.

Per l’ex M5S è inaccettabile la posizione di chi soffia sul fuoco del conflitto mentre è necessario per l’Europa mettere in campo una mediazione seria ed efficacia, una soluzione diplomatica che permetta di porre fine al conflitto limitando lo spargimento di sangue. La decisione di provvedere all’invio di armi non farebbe altro, secondo Di Battista, che alimentare un cortocircuito drammatico e potenzialmente distruttivo sia per l’Ucraina che per l’Europa.

Diviene allora fondamentale individuare una figura in grado di mediare con la Russia di Putin, un profilo individuabile in Angela Merkel, leader europeo di alto profilo, conoscitrice della lingua russa e nata nella DDR, la Germania dell’Est, la terra al di là della Cortina di Mosca.

Alessandro Di Battista intervistato da Stefano Molinari.

Pensiero unico e caccia alle streghe

“Nelle ultime settimane c’è stata una sorta di caccia alle streghe, andiamo alla caccia di coloro che hanno un pensiero diverso dal pensiero unico. Ricorderai quel pezzo di Riotta su Repubblica che faceva l’elenco di filo-Putiniani inserendo persone che non c’entravano nulla l’uno con l’altro, addirittura Barbara Spinelli, giornalista ed ex parlamentare Europea. Ma il punto è che esiste il rischio di una guerra mondiale e qualora ci fosse, le percentuali che tale guerra si trasformi in guerra nucleare sono altissime, io credo che dobbiamo fregarcene di critiche strumentali, di critiche mediocri e di questioni poco importanti e dobbiamo arrivare al punto, che non è mettere in discussione la solidarietà del popolo Ucraino e la condanna ferma nei confronti di una guerra preventiva come quella portata avanti dalla Russia. Io credo che tolta la condanna dobbiamo occuparci delle possibili conseguenze che potrebbero essere drammatiche e già lo sono. Spingere per un negoziato, moderare determinati toni nei confronti della Russia e di Putin, parlare di soluzione diplomatica ed evitare di inviare nuove armi in Ucraina che potrebbero trasformare l’Ucraina in un nuovo Afghanistan sovietico, queste sono le frasi che ha pronunciato proprio Hillary Clinton, la stessa che ridacchiava dell’uccisione di Gheddafi (di cui non sono mai stato sostenitore, erano altri che gli baciavano la mano)“.

Ucraina, il pericolo è un nuovo Afghanistan in Europa

“Il liberal-capitalismo ha sempre speculato. Si dice che in acque torbide si pesca meglio, quando ci sono delle crisi internazionali qualcuno se ne approfitta. Basta pensare alle industrie belliche nel caso di trasformazione dell’Ucraina in un nuovo Afghanistan. Quando la Clinton cita l’Afghanistan, oltre alla successiva dissoluzione dell’URSS ci sono un milione di morti e 5 milioni di sfollati afghani. Veramente vogliamo trasformare l’Ucraina in un campo di battaglia permanente e darà la possibilità a qualcuno di speculare su una corsa al riarmo completamente anti-storica? In un momento drammatico già prima dell’inasprimento della crisi, dovuto alla pandemia, con aumento di imprese che chiudono, noi pensiamo alla corsa al riarmo perché si deve inasprire il conflitto e trasformare Kiev in una nuova Kabul“.

“Sull’Ucraina l’Europa deve negoziare e arrivare ad un accordo”

L’Europa deve capire che la parola fondamentale è negoziare, arriviamo ad un accordo. Per me un accordo può arrivare anche alla neutralità dell’Ucraina. Questo non giustifica una guerra d’invasione ma il tema esiste, perché qualora ci fosse stato in Messico un governo filo-Putin gli americani avrebbero chiesto la neutralità. Piaccia o no, la sfera d’influenza con paesi imperialisti come Russia, Stati Uniti e Cina, esiste. Negarlo significa negare la storia“.

Angela Merkel possibile mediatore con la Russia?

“L’Europa deve incaricare immediatamente Angela Merkel come massima carica politica dei negoziati e coinvolgere la Cina. È evidente che la Cina debba giocare un ruolo fondamentale per arrivare ai negoziati. Si dice che crollerà l’economia russa, vedremo. A me dispiace perché i cittadini russi disgraziati non c’entrano nulla con le scelte di Putin. Sono stato sempre scettico con le sanzioni che colpiscono la popolazione e i cittadini”.

Le dichiarazioni del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio

“Le sue dichiarazioni su Putin? Ha ritrattato successivamente, ma chiariamo perché non puoi dire quelle cose: perché se ti occupi di coordinare il Ministero della Diplomazia con determinate dichiarazioni ti poni fuori dai giochi. Le cose dette vengono riportate in Russia e dalla stampa russa per poi essere utilizzate a scopo propagandistico: il caso di Dostoevskij, la russofobia, Letta che dice di distruggere l’economia russa con le sanzioni… Queste dichiarazioni vengono tradotte e sono utilizzate da Putin col suo punto di vista e spostano alcune persone da contrasto a Putin al suo supporto, questo è il dramma. Quando si parla qui, quel che si dice arriva rapidamente in tutto il mondo”