Segnali inquietanti avanzano nel solco dell’interventismo italiano nella guerra Ucraina-Russia. È di queste ore la notizia di una circolare dello Stato Maggiore dell’Esercito italiano, datata 9 marzo, nella quale si certifica una messa in stato di allerta delle forze armate italiane. I dettagli presenti nel documento sono tutti orientati a un ingresso diretto del nostro Paese nel conflitto dell’est Europa. Si parla di addestramento “orientato al warfighting”, di “porre particolare attenzione nel valutare le domande di congedo anticipato”, del mantenimento dei “massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria”.

Sembra davvero di assistere a una mobilitazione in chiave belligerante. Un atto di routine, come sottolineano dalla Difesa, che però non trova precedenti nel recente passato. In effetti, il documento sembra attestare l’eccezionalità del periodo, che da un momento all’altro potrebbe anche degenerare. Il merito di averlo diffuso “urbi et orbi”, nonostante sia stato pubblicato già da qualche giorno, è di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea. Il segretario del partito Maurizio Acerbo è stato intervistato in diretta da Stefano Molinari per entrare dentro la circolare dello Stato Maggiore. Ecco il commento a Lavori in Corso.

“Negli ultimi decenni non c’è mai stata una circolare come questa. Noi l’abbiamo intercettata perché da pacifisti ci occupiamo di questioni militari. E ci siamo accorti di questo testo assolutamente inquietante e tutti gli esperti militari che abbiamo sentito erano allucinati da questa circolare. Non è assolutamente normale e non è di routine come hanno dichiarato i vertici militari. Infatti approfitto per replicare direttamente dalla vostra radio: esibissero un’altra analoga circolare negli ultimi 10-15 anni.

Noi siamo in una situazione che non può essere sottovalutata, come abbiamo denunciato nelle settimane alle spalle. La decisione di inviare armi all’Ucraina e la decisione di procedere a sanzioni unilaterali, cioè non passando attraverso i canali del diritto internazionale che sono quelli delle Nazioni Unite, fanno sì che sostanzialmente noi siamo diventati co-belligeranti. Noi e altri governi europei. Questo fa sì che ci sia un’evidente violazione dell’articolo 11 della Costituzione e anche dell’articolo 78″.