Vlahovic ha la Juventus in mano. L’asso serbo, classe 2000, fa ciò che vuole in maglia bianconera. Prima di tutto segna. La doppietta di Empoli ha sottolineato ancora una volta l’essenzialità della punta balcanica nell’impianto di gioco bianconero.

La perla all’esordio in Champions League contro il Villareal, con un diagonale destro da ovazione, è la ciliegina sulla torta di un avvio di esperienza nel mondo della Vecchia Signora da sballo. Lotta, sgomita, salta e appunto… segna. Il gol scorre nelle vene agguerrite del buon Dusan. La rimonta in campionato è ormai un dato di fatto incontrovertibile. Bianconeri in lizza addirittura per lo scudetto? La scalata pare ancora impossibile, ma attenzione alle sorprese dietro l’angolo.

Ora la Fiorentina, sì proprio quella, nella semifinale di Coppa Italia. Il Franchi è pronto ad accogliere, ancora non sappiamo come, il suo ex idolo. Il pianeta viola è in fibrillazione. La sfida è ufficialmente aperta. Sarà una notte tutta da vivere quella di mercoledì.

Il dibattito sul ciclone Vlahovic con le nostre Teste di calcio