La solitudine dei numeri 1. Una perifrasi per riassumere la vita e il ricordo di Umberto Lenzini, mitico presidente dello scudetto biancoceleste del 1973-74; l’era di Chinaglia, tanto per dire, come ciliegina che sovrasta i successi dell’intelligenza e della capacità di investire.
E poi tanta Lazio, “sua era stata l’idea del pullman dei tifosi della Lazio che giravano tutta Italia, in questi pullman c’erano personaggi incredibili: cantastorie, c’era un certo Richetto l’americano, c’erano i famosi ‘dentisti’; c’erano tante personalità, una varia umanità che stava intorno a Lenzini, amante sia della buona cucina che dei grandi giocatori“.
Al ricordo di Franco Melli, che ha vissuto nel fiore degli anni l’era del ‘Sor Umberto, si affianca Furio Focolari in diretta a Radio Radio Lo Sport: “Il Sor Umberto era un mito, e non lo dico tanto per dire a posteriori: a Umberto Lenzini volevano bene tutti davvero, persino Giorgio Chinaglia che per certi aspetti era uno irriguardoso, era uno benevolmente arrogante come personaggio. Giorgio Chinaglia di fronte al ‘Sor Umberto diventava mansueto come un cagnolino“.
A 35 anni dalla sua scomparsa, riviviamo il ricordo in diretta di Umberto Lenzini.