Non dite che non vi avevamo avvisato, potrebbero dire lavoratori e imprenditori del comparto Horeca al Governo Draghi. Al tavolo viene portato il conto degli ultimi mesi trascorsi sotto i colpi delle chiusure, delle restrizioni, dei Green Pass e degli obblighi di vaccino. Il prezzo da pagare è salatissimo, ancora incalcolato nella sua totalità: cartelle esattoriali, pignoramenti, sfratti e dulcis (forse per qualcuno) in fundo fallimenti. Sono stati i diretti interessati a portare le carte bollate di fronte alla magistratura italiana, quando ieri con un flash mob hanno portato centinaia di faldoni rossi di fronte al Palazzo di Giustizia. Un luogo emblematico per un gesto simbolico, quello dei libri contabili portati in tribunale da chi è costretti a cessare per sempre la propria attività.

La manifestazione porta la firma del Movimento Imprese Ospitalità – Mio Italia, il cui presidente Paolo Bianchini è stato ospite di Stefano Molinari in diretta. Il rappresentante degli imprenditori ha espresso un giudizio pesante sull’operato dell’Esecutivo guidato dal banchiere, tracciando un filo rosso con due suoi predecessori: Romano Prodi e Mario Monti. Poi ha approfondito le ragioni della crisi che ha investito il settore, estendendo il trauma del caro bollette all’intera economia italiana. Ecco l’intervento di Bianchini a Lavori in Corso.

“Stanno arrivando cartelle esattoriali e pignoramenti dei conti correnti, sfratti esecutivi (perché purtroppo noi da ottobre-novembre abbiamo visto le casse svuotarsi), fallimenti. Ieri mattina un nostro associato ha dato comunicazione al tribunale di Ancona di chiudere la propria attività, messa in liquidazione, e ha licenziato 84 dipendenti. Che significa? Romano Prodi ha iniziato il percorso di svendita dell’Italia. Mario Monti nel 2015 con l’austerità e con la finanziaria lacrime e sangue ha proseguito il percorso di privatizzazione e svendita del nostro patrimonio. Mario Draghi nel 2022 sta finendo l’opera. Ogni sette anni evidentemente c’è la mannaia che si abbatte sull’economia italiana e i padroni di Bruxelles mettono al Governo l’esecutore materiale di quella che è la svendita del patrimonio italiano. Questo sta succedendo. Io l’ho detto migliaia di volte, ormai quasi alla noia, che sarebbe arrivato il momento nel quale noi avremmo finito l’ossigeno. Non abbiamo più di fatto risorse nei conti correnti. Quindi non riusciamo a pagare affitti, non riusciamo a pagare dipendenti, non riusciamo a pagare i fornitori.

Dalle società più grandi a quelle più piccole, essendo fissata la quotazione in borsa, quando viene fissata la quotazione di una grande azienda anche le più piccole hanno quello come pezzo di riferimento. Quindi applicano lo stesso prezzo che può applicare Enel o Eni. Significa che gli extra guadagni che stanno facendo in questo momento queste grandi società sono pazzeschi. Quindi da questo punto di vista non ne usciamo più se lo Stato non interviene dicendo gli extra guadagni non vengono divisi o non vengono portati a reddito per queste grandi aziende, ma vengono utilizzati per abbattere il costo dell’energia. Ma il problema dell’energia è uno dei problemi. Non sta aumentando solo l’energia. Sta aumentando la materia prima”.