Villareal-Juventus 1-1. L’analisi del match in terra iberica a cura di Massimo Mauro. L’ex calciatore bianconero, dal 1985 al 1989 con Platini come compagno di squadra e Trapattoni come allenatore, riflette sulla prestazione offerta dai ragazzi di Max Allegri nella notte dell’Estadio de la Cerámica.

Gol al via dell’esordiente Vlahovic, nel gotha del calcio europeo, su lancio millimetrico di Danilo. Pareggio nella ripresa del regista Parejo, complice anche uno svarione decisamente evitabile della retroguardia bianconera. Peccato, perché un successo anche di misura avrebbe quasi ipotecato l’accesso ai quarti di finale della Champions League 2021/2022.

Estetica o essenzialità? Il dilemma è apertissimo. Allegri e il suo ‘corto muso‘, che ormai è diventato un marchio di fabbrica del suo manifesto tattico, fa discutere l’opinione pubblica calcistica. Lo spettacolo, secondo il tecnico toscano, non è mai la priorità. A contare, alla fin dei conti, è la concretezza. Per il match del ritorno a Torino la Vecchia Signora dovrà necessariamente rispettare tali dettami ordinati dallo staff.

Le parole in diretta di Massimo Mauro

Tutti contro Rabiot? La verità sul pareggio spagnolo è un’altra

Ieri sera Rabiot è stato massacrato per il gol del pareggio del Villareal. Secondo me invece il francese ha il 20% di responsabilità, perché il restante 80% ce l’ha De Ligt. Ha fatto una scemenza con un fallo per cui doveva essere espulso, però non ha fatto una cattiva partita. Locatelli non ha giocato male. Poi onestamente la qualità della Juventus è quella. Se giochi con Dybala, Morata e Vlahovic in attacco allora il tasso tecnico si alza di molto, altrimenti deve giocare esattamente come ha fatto in Spagna. L’intelligenza della squadra è l’umiltà nel capire che non possono sempre imporre il proprio gioco nella metà campo avversaria. Nel primo tempo se indovinano due cross sono davanti al portiere per il 2-0. Poi nella ripresa hanno fatto un po’ fatica, ma ci ricordiamo occasioni da gol rilevanti da parte del Villareal? Io no. Nel primo tempo subito dopo il vantaggio bianconero potevano prendere gol, ma per il resto non ho visto grandi azioni iberiche“.

Ciclone Vlahovic

La prestazione in casa del Villareal ti fa capire per l’ennesima volta che deve giocare solo e soltanto nella metà campo degli avversari, non deve tornare indietro. Basti pensare al gol del pareggio spagnolo. In quel caso il serbo ha ricevuto il pallone 30 metri più indietro nella metà campo juventina. In quel momento erano troppo bassi i bianconeri“.

La dignità di ogni singola vittoria

Le vittorie hanno tutte dignità. Quindi occorre trattare allo stesso modo le vittorie alla Guardiola, alla Allegri, alla Capello e alla Sacchi. Poi a qualcuno piacciono in una maniera, a qualcuno piacciono in un’altra. A me piacciono i successi di Guardiola, ma ho molto apprezzato anche le vittorie degli altri tecnici. Il gol fatto da Vlahovic in Spagna consiste in una palla recuperata nella propria metà campo, in un lancio di 40 metri e in una grande giocata dell’attaccante. La Juventus è sempre stata questa“.