Domani sono stato invitato a Roma presso il prestigioso palazzo Ferrajoli dall’avvocato Erich Grimaldi fondatore del comitato cure domiciliari Covid-19 che lancerà un nuovo soggetto politico. La sua associazione il cui acronimo UCDL, Unione per le cure, i diritti e le libertà diventa movimento politico.

Ho deciso di presenziare perché guardo con interesse a questa iniziativa consapevole che il momento della delega è finito, ci troviamo infatti in un momento storico in cui si è creato un pericolosissimo corto circuito democratico. Per la prima volta l’unico partito rimasto all’opposizione è in realtà alleato con i maggiori partiti di governo. Tra un anno questi partiti di governo e opposizione dovranno fondersi nuovamente per le elezioni e gli italiani subiranno l’ennesimo gioco delle tre carte per poi ritrovarli tutti complici al governo.

Questo non è più accettabile. Da fuori si può fare poco, bisogna scompaginare i punti della loro agenda facendogli mancare i numeri, urge quindi una serie opposizione politica, ovviamente non sta a me giudicare se quella che proporrà domani Grimaldi potrà essere una soluzione ma riconosco all’amico avvocato un grande lavoro nel coordinare comitato cure domiciliari.

Si parte quindi da una buona base di consensi guadagnati sul campo. Hanno aderito tanti medici, avvocati, giuristi, avvocati. Ci sono tutti gli ingredienti giusti oltretutto ho visto a Zona Bianca che l’avv. Grimaldi rifiuta le etichette ribadendo che il suo non sarà un partito No Vax, sarà un partito dei si, si alle libertà, tra cui mi pare evidente che ci debbano essere anche quelle negate dalla tessera verde. Un partito che mira al ripristino dei prinicipi costituzionali.

Immagino quindi ci siano anche quelli che vengono negati da alcuni vincoli europei contrari agli interessi nazionali, un partito che vuole tornare a dare voce ai lavoratori e alle piccole imprese italiane, un partito che vuole combattere il conflitto d’interesse attraverso cui hanno preso in ostaggio il nostro paese. Un partito che vuole parlare a quell’altissima percentuale di italiani consapevoli di quello che sta accadendo e che non si sentono più rappresentati.

Un partito che quindi sfugge alle etichette e che certi temi divisi preferisce trattarli facendo appello ai principi sanciti dalla costituzione e alle libertà inviolabili. Spero che non siano troppo timidi su certi temi. Questa è stata la mia raccomandazione a Grimaldi: il paese ha bisogno di un partito capace di dare una scossa radicale partendo dalle fondamenta, puntando soltanto sulle competenze, ma per farlo non bisogna avere paura di porsi come antagonisti al sistema. Spero quindi che non deludano le mie aspettative e sarei felice se questo partito fosse compatibile con la mia attività di fiducia.

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