La pandemia ha sollecitato in maniera significativa i limiti delle libertà individuali e costituzionali. Le misure restrittive imposte dal governo per limitare i contagi hanno stressato e messo in discussione in modo nuovo l’area di applicazione della carta costituzionale. Le riflessioni sulla bio-politica, intesa come la capacità del potere di poter esercitare il controllo sul corpo dei cittadini, hanno posto in evidenza le contraddizioni e i potenziali pericoli dello stato di emergenza legato alla pandemia.

L’introduzione del Green pass e il meccanismo di accesso alla socialità basato sul vaccino hanno rappresentano una novità sul piano legislativo evidenziando possibili conflittualità tra gestione della pandemia e le libertà garantite dalla Costituzione. I diritti costituzionali fondamentali sono sembrati confliggere infatti con la necessità di limitare gli spostamenti dei cittadini nonché con il principio del diritto al lavoro, anche esso vincolato al pass sanitario.

La riflessione del prof. Davide Tutino a “Un giorno speciale”

“Il primo strumento di dialogo è la differenza. Parto dalla questione che hai posto sugli esempi storici. Dobbiamo stare attenti a comprendere la prospettiva di diritto. Nel momento in cui uno Stato mi impone una sperimentazione coatta di un farmaco, allora noi siamo in un regime in cui cediamo la proprietà giuridica del nostro corpo nel nome di un’emergenza. In ogni caso ribadisco la mia gratitudine enorme a chi si sottopone a questo farmaco, io sento che noi combattiamo anzitutto per loro, per il loro diritto di scegliero e per il nostro diritto di sceglierlo. Nel momento in cui lo Stato da servitore si fa padrone, è questo il cambiamento giuridico fondamentale.

Queste sono cose per cui combatto da sempre assieme a Marco Pannella. Lo stesso disse che nel momento in cui l’obbligo di farmaco viene riconosciuto dallo Stato, allora si apre la strada a un vaccino contro il dissenso. Non è come gli anni passati, c’è stato un salto giuridico fondamentale. Il Green pass non è nient’altro che il risultato di questo vaccino contro il dissenso, per questo io mi sono unito ai miei compagni radicali. E continuo a dire oggi con i miei compagni radicali che il Green pass è il risultato del vaccino contro il dissenso. Se tu non obbedisci alle aspettative del Governo, non hai accesso ai diritti fondamentali.

Tu devi andare a comprarti i diritti in farmacia, sei un malato fino a prova contraria e dunque non puoi stare in società fino a che non ti sei prostrato dinanzi a quell’altare del Governo, che oggi è la farmacia.

Se tu nel nome dell’emergenza neghi i diritti politici e civili ai cittadini, allora tu apri la strada a Governare in eterno nel nome dell’emergenza senza quei diritti minimi. Oggi non possiamo mettere una cappa su Draghi ma comunque la situazione è la stessa, ovvero tu in nome dell’emergenza privi i cittadini dei diritti fondamentali. Ma gli stessi diritti invece servono proprio a governare l’emergenza. Non erano mica stupidi quelli che hanno fatto la Costituzione! Gli strumenti sono fatti, come la Costituzione, per aiutarti a fare le cose difficili. Lo strumento Costituzione è stato fatto e pensato per essere attuato nei momenti difficili. La libertà serve quando il momento è difficile”.