Prendete un po’ di tempo, tornate indietro con la memoria e pensate da quanto va avanti la narrazione dell’emergenza in Italia. Un problema cronico che dovrebbe ricevere maggiore attenzione poiché, forse, è proprio qui che risiede il vero vulnus tricolore.
Di sicuro il Covid non era neanche nell’immaginario collettivo, forse nella testa di qualcuno, quando nel Paese scoppiava la crisi di natura economica. Il virus del tempo era chiamato spread, il clima di allerta aveva raggiunto i livelli attuali e si raccontava della necessità di “lacrime e sangue” per uscire dalla tempesta perfetta.
Che dire poi della scossa successiva, qualche anno più tardi, dovuta questa volta all’ondata inarrestabile di migranti. Come un copione che si ripete il tema occupa presto ogni spazio mediatico, catalizza le attenzioni del dibattito pubblico e accresce lo stato di tensione del Paese.

Intanto tra la prima e la seconda emergenza prende corpo una crisi che sarà filo conduttore dell’ultimo decennio, ancora oggi al centro dei nodi da sciogliere: la caduta della politica a ogni livello, dalle istituzioni ai corpi intermedi. Una costante che ha avuto alcuni picchi come nei casi del Governo tecnico Monti, della rielezione del Presidente della Repubblica Napolitano, dell’attuale Governo Draghi.

Insomma, l’Italia sembra soffrire di una malattia ben più longeva del Covid-19. Qualcosa di reiterato, che pone l’emergenza sanitaria in corso come conseguenza e non come causa. Ne hanno parlato in diretta il professor Enrico Michetti e Fabio Duranti ai microfoni di Francesco Vergovich a Un Giorno Speciale.