La Roma non ingrana. Mourinho questa volta aveva preparato la sfida alla Juventus con dovizia di particolari. I giallorossi visti per 70 minuti hanno fatto stropicciare gli occhi al caloroso pubblico dell’Olimpico.

Sul parziale di 3-1 per i locali la notte magica romanista sembrava cosa fatta. Poi il blackout. I bianconeri la ribaltano e sbancano la Capitale con il punteggio finale di 4-3. Incredibile ma vero. L’ennesima prova della fragilità psicologica del gruppo guidato dal mister lusitano.

La lettura dello Special One al termine della gara è emblematica: “Non vorrei farlo, ma posso criticare la mia squadra. Ci sono stati 70 minuti di controllo assoluto, in cui abbiamo giocato veramente bene, con la giusta mentalità. Dopo c’è stato un collasso psicologico e il 3-2 ci ha distrutto. Felix ha fatto una partita straordinaria sotto tutti i punti di vista, poi l’ho cambiato e chi è entrato ha sbagliato già alla prima azione. Ma per una squadra forte mentalmente, qual è il problema di prendere il 3-2? Per me non c’è, sei sempre in vantaggio e giochi per rimanere in controllo della partita. Invece per i miei ragazzi c’è, perché sono emersi complessi, fragilità psicologicheSono emersi i problemi per cui non abbiamo iniziato come abbiamo finito l’anno scorso e per cui non vinciamo contro le squadre forti. Poi quando siamo nei guai, la squadra si rialza e ricomincia a giocare.

In questo spogliatoio – ha aggiunto Mourinho – c’è solo gente buona. Se fosse finita al 70′, avremmo fatto una grande partita. Ma così non è stato e gli errori fatti successivamente sono difficili da accettarePoi avevamo delle defezioni importanti, soprattutto in panchina. Mi fa male, non sono abituato a questo profilo di squadra ma sono qui per aiutare la squadra a migliorare”.

Alessandro Vocalelli

Nel match dell’Olimpico ci sono stati 7 minuti di follia in cui, onestamente, Mourinho non ha nessuna colpa. Ho criticato tante volte il mister portoghese, ma in questo caso non gli si può dire proprio nulla. Se una squadra prima dà la sensazione di essere in totale controllo della partita, contro una Juventus inesistente, ma poi perde completamente la testa e fa cose che non stanno né in cielo né in terra, la colpa è solo dei giocatori che hanno avuto una crisi nervosa di attenzione.

Luigi Ferrajolo

Come già detto credo che la Roma migliore dell’anno abbia perso malamente. Per 70 minuti ho visto una grande prestazione, ma poi c’è stato il crollo in poco tempo. Evidentemente è un gruppo molto fragile. Ovviamente la maggior parte della responsabilità è dei giocatori, e poi è successo tutto quello che poteva succedere negli ultimi minuti. Dire però che l’allenatore non ha nessuna colpa è ugualmente discutibile. Ho sentito delle lodi dopo le prime 2-3 partite del campionato. Paradossalmente ieri i giallorossi non mi sono dispiaciuti nel gioco, ma hanno deluso proprio nel carattere da mettere in campo.

melli

Franco Melli

Io non sono d’accordo con quello che ha detto Vocalelli, perché se c’era una qualità che teneva in piedi Mourinho era proprio la maniera di dare personalità, autorevolezza e forza nelle contrarietà alla squadra. Subito dopo il 3-2 della Juventus praticamente è finita la partita. La Roma si è sciolta e qualsiasi azione poteva diventare un gol bianconero. Allora spiegatemi a cosa è servito prendere uno come Mourinho. Penso che questa parentesi verrà ricordata come una delle più perfide e illusorie avuta dalla Roma nella sua storia.

Furio Focolari

Messaggiando durante la partita, sul 3-1, avevo scritto: ‘Molto bella la Roma, anche se devo dire che è la peggiore Juventus che abbia mai visto‘. Mourinho aveva impostato bene la partita, poi invece si è materializzato un disastro. Un disastro che non è imputabile direttamente all’allenatore, però… Per il match di ieri io non butto le responsabilità al mister, tranne per le dichiarazioni post-partita. Detto questo, abbiamo Roma e Lazio fuori da tutto all’inizio del girone di ritorno.

Gianluca Lengua

Quando Mourinho allenava in Inghilterra una volta disse: ‘Non riesco a comunicare con i giocatori perché sono giovani e non riesco ad entrarci in empatia perché loro hanno esigenze diverse rispetto ai calciatori di 10 anni fa‘. La Roma è formata dallo stesso tipo di calciatori. Trovatemi un leader vero alla De Rossi, alla Kolarov, alla Nainggolan o alla Strootman. Non c’è un giocatore preoccupato per la forza della squadra. Oggi, se andate a vedere i profili social dei calciatori, c’è Zaniolo che fa gli auguri a Chiesa o Abraham che dice: ‘Continuiamo così a lottare‘. Gli altri invece si sono presi una giornata di relax con mogli e fidanzate. In questi anni c’è stato un vuoto societario che ha creato enormi voragini anche all’interno della squadra.