Il consumismo muove dalla teoria secondo la quale si crea un bisogno indotto attraverso una serie di messaggi subliminali di cui quello pubblicitario è soltanto l’ultimo, quello più evidente.

Il meccanismo del pensiero neoliberista attraverso il consumismo è sempre lo stesso, se si riesce a capire i bisogni della gente diventa più facile manovrare la folla. Di qui basta fare un piccolo passo per comprendere le ricette economiche spacciate come moderne. Qual è il migliore modo per capire il bisogno della massa? Semplice, basta crearlo!

Nel pensiero unico neoliberista il modo di sviluppare il bisogno della massa è creare il bisogno della massa. Alla base del consumismo, del fatto che ai bambini, ai ragazzi e alle persone si debba vendere un cellulare sempre nuovo, un computer sempre più performante, questo vale per qualsiasi bene, sta la creazione del bisogno.

Non è soltanto il problema di comprendere le esigenze della folla, ma quella di anticipare queste esigenze. Quindi il consumismo ha come origine il fatto che è molto più comodo creare un bisogno e poi soddisfarlo piuttosto che produrre qualcosa di cui la gente ha realmente bisogno.

Il modello che viene spacciato come moderno, al di là dei tecnicismi e dell’uso di tecnologie che possono essere anche aggiornate, ha un modo di ragionare vecchio come il mondo che sostanzialmente parte dal presupposto che sia più facile creare un bisogno e poi soddisfarlo piuttosto che soddisfare dei bisogni reali.

Questa è la differenza tra l’economia capitalistica e quella umanistica. Paradossalmente l’economia umanistica è in realtà riscoprire dei messaggi antichi mentre l’economia capitalistica che appare come moderna non è altro che sfruttare le debolezze dell’uomo.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi