Si intravede un bagliore di giustizia su ciò che ha oscurato l’Italia nei primi mesi del 2020. Sede della speranza di chi attende da tempo che verità venga fatta è il tribunale di Reggio Emilia, dove tramite ordinanza depositata lo scorso 27 dicembre il gip Luca Ramponi ha deciso di dare seguito al procedimento nei confronti dell’ex Premier Giuseppe Conte. Con la disposizione della trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Bologna, il leader M5S rischia di andare a processo per aver chiuso in casa l’intera popolazione italiana a suon di Dpcm – Decreto del presidente del Consiglio.

Il fatto suona sconvolgente poiché in svariate altre occasioni era stato contestato a Conte questo uso della decretazione d’urgenza applicata all’emergenza sanitaria. Prima d’ora si erano susseguite le richieste di archiviazione delle denunce depositate in tutta Italia. Adesso, invece, un giudice ha agito diversamente: a seguito di una querela partita da un privato cittadino, dalla quale sono stati ravvisati i reati di sequestro di persona, abuso d’ufficio e usurpazione del potere politico, il gip ha evidenziato i presupposti almeno per il primo capo di accusa.

L’atto del tribunale di Reggio Emilia è stato mostrato e commentato in diretta dal professor Enrico Michetti e da Fabio Duranti. Ecco la spiegazione ai microfoni di Francesco Vergovich a Un Giorno Speciale.