Durante un incontro pubblico che si è svolto recentemente a La Spezia, il sottosegretario al Ministero della Salute Andrea Costa ha lasciato di corsa la platea dopo una domanda dell’avvocato Erich Grimaldi, inviato in qualità di tecnico e presidente del Comitato Cura Domiciliare Covid-19.
E’ davvero vergognoso e inaccettabile che un sottosegretario fugga ad una domanda legittima di un rappresentante di un importante comitato nato a tutela della salute dei malati di Covid.
Grimaldi si è rivolto a Costa con educazione ed aspettando il proprio turno, quindi è ingiustificata la reazione del sottosegretario, così come vergognosi sono stati i tentativi del giornalista che moderava l’incontro di interrompere Grimaldi e togliergli la parola: l’etica professionale di un giornalista gli imporrebbe di favorire sempre un contraddittorio, soprattutto quando autorevole.
Invece il giornalista in questione, gettando fango su una delle più nobili delle professioni, ha cercato ripetutamente di interrompere l’avvocato mentre esponeva i suoi fatti.

Voglio quindi riportarvi la domanda posta dal presidente del comitato Cure Domiciliari al sottosegretario Costa, perché è in quelle parole che va ricercata evidentemente una verità che dal Governo non possono né smentire, né affrontare con risposte plausibili (a quanto pare la fuga è l’unica possibilità).
Ecco la domanda posta da Grimaldi: “Una battaglia come il Covid“, afferma, “si vince con tutte le armi“. “In guerra, per fare una metafora, si utilizzano la marina, l’esercito, l’aeronautica: io vorrei capire perché, nel nostro Paese, l’unica arma con la quale si vuole vincere questa battaglia con il virus è soltanto la vaccinazione e non si utilizzino invece le terapie domiciliari precoci, e soprattutto non si sfruttino i monoclonali (tant’è vero che ne abbiamo regalati 60mila ad altri paesi). Le dico questo“, continua Grimaldi, “perché voi parlate di mancanza di terapia, mentre noi, da marzo 2020, con il nostro comitato abbiamo supportato circa 50mila persone a casa. Io stesso mi sono confrontato con il suo pari Sileri quando avevamo stabilito che i territori dovevano partecipare alla revisione dei protocolli di cura. C’è stato un ordine del giorno approvato in Senato l’8 aprile in cui si è stabilito che bisognava revisionare i protocolli di cura con la partecipazione dei medici che avevano agito sul campo; invece il 26 aprile il Dipartimento di prevenzione con Speranza ha licenziato delle nuove linee guida senza coinvolgere i territori mentre noi stavamo dialogando con Sileri e con Agenas“.

Sileri tra l’altro”, aggiunge Grimaldi, “mi ha detto che anche lei, sottosegretario Costa, era a conoscenza di queste circostanze: può spiegarci allora perché nel nostro Paese non sono mai stati fatti studi randomizzati in fase precoce come noi li abbiamo richiesti sui farmaci utilizzati dai territori? Abbiamo appena pubblicato uno studio retrospettivo con il dottor Fazio sulle terapie domiciliari precoci, e lei su questo dovrebbe adesso rispondere ai cittadini“.
Ed è proprio a questo punto che il sottosegretario Costa invece si alza dalla sedia e va via senza rispondere, spalleggiato dal giornalista moderatore dell’evento.

L’avvocato Grimaldi davanti a quella scena inaccettabile ha continuato a incalzare il sottosegretario: “Caro Costa“, tuona il presidente UCDL, “se lei glissa in questo modo su questo argomento vuol dire che tutto quello che ci ha raccontato sono delle menzogne!“.
Davanti a immagini del genere – il video è facilmente reperibile – Costa dovrebbe dimettersi e poi continuare, in piena libertà, la sua fuga.

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