Dalla carriera forense alla Lega, l’impegno politico di Francesca Donato

Avvicinatasi alla politica dopo la carriere forense, nel 2011 Francesca Donato decide di impegnarsi in prima persona in seguito della nomina a premier di Mario Monti. “Vedendo chi fosse Monti mi scattarono tutti i campanelli di allarme. Allora ho iniziato ad interessarmi sempre più alla politica e all’economia”. Da quella prima presa di coscienza prenderà avvio un percorso che la porterà a fondare il progetto Eurexit e alla prima candidatura con la Lega nel 2014. “Il progetto Eurexit” spiega la Donato “si basava sulla necessità di avviare un dibattito sull’opportunità di restare nell’Euro o comunque di rivedere drasticamente con delle riforme la struttura dell’eurozona. Ero considerata un’eretica”.

Donato: “Così il Parlamento europeo ha stravolto il primo Green pass”

Nel 2019 viene infine eletta con la Lega come europarlamentare al Parlamento europeo. Il percorso con il Carroccio si interrompe però nel 2021 in seguito ad una divergenza politica sul via libera al Green pass europeo. “Sul Green pass ci sono stati 3 voti” argomenta Francesca Donato “il primo è stato sulla procedura accelerata per definire il regolamento. Si parlava di utilizzare uno strumento per consentire un più facile passaggio tra le frontiere UE. La Commissione fece la proposta per istituire un sistema unico che agevolasse gli spostamenti. Il voto positivo lì era accettabile. Quello fu il mio voto positivo”.

Nei particolari si nasconde però il diavolo e questo primo strumento per la salvaguardia dello scambio di merci o persone tra l’Unione europea venne modificato in qualcos’altro. “Il primo testo venne modificato dal Parlamento e lì iniziarono i problemi” sottolinea l’europarlamentare Donato. L’aggiunta di nuovi emendamenti da parte del Parlamento europeo trasformarono in definitiva sostanzialmente la natura della norma.

“Chi ha fatto queste modifiche, lo ha fatto alla luce del sole. Sono stati i partiti politicamente prevalenti. Sono quei partiti che in Italia hanno richiesto l’obbligo vaccinale e hanno gestito il regolamento sul Green pass. Le modifiche in Parlamento le fanno i gruppi politici, il PPE, dove sta Forza Italia, il PSE, dove si trova il Pd e ora entrerà M5S, poi Renew Europe di Macron e i Verdi”. L’iniziale progetto di non discriminazione dei non vaccinati viene smentito dalle modifiche successive decise dal Parlamento europeo e viene elaborato un nuovo strumento normativo di tipo “discriminatorio”.

“Devo dormire la notte. Non potevo votare cose che non condividevo”

“Chiesi ai mie colleghi della Lega un confronto o perlomeno l’astensione per una cosa che già si palesava discriminatoria, purtroppo da Roma la decisione era già stata presa. L’indicazione di voto imposta dal partito era favorevole. Visto che devo dormire la notte, il mattino dopo sentendo di aver fatto una cosa sbagliata, ho deciso di rettificare il voto e da lì ho iniziato un percorso in cui non potevo votare cose che non condividevo“. Nel terzo voto finale infine la norma iniziale verrà definitivamente stravolta con il nuovo testo uscito dal confronto del c.d. trilogo, tra Parlamento, Commissione e Consiglio UE.

L’intervista in esclusiva di Francesca Donato ai microfoni di Fabio Duranti