Roma: il diktat di Tiago Pinto. Il general manager giallorosso, ai microfoni di Sky, mette in chiaro le cose su alcune tematiche cruciali in casa capitolina.
Le parole del dirigente coincidono con quelle esternate, a più riprese nelle ultime settimane, da José Mourinho? Al culmine di un’accurata analisi spuntano evidenti incongruenze che stimolano profonde riflessioni. Ci vorrà tempo per costruire una Roma realmente competitiva per i piani alti della Serie A.

La rosa attuale non convince in molti, Special One su tutti. Il tecnico lusitano sembra aver già tagliato fuori dal progetto una fetta cospicua dell’organico. Cosa succederà nel mercato di gennaio? Si accettano scommesse. Il principio di calcio sostenibile appare in netto contrasto con le richieste dell’ex mister di Inter, Chelsea e Real Madrid.

Pinto: “Abbiamo bisogno di tempo per crescere”

“Noi quando abbiamo cominciato questo progetto tecnico sapevamo che avevamo bisogno di tempo, lo sapevamo tutti: la proprietà, io, anche Mourinho nella prima conferenza stampa ma anche altre volte, abbiamo parlato di questa tema del tempo, non come una scusa per i cattivi risultati ma perché abbiamo veramente bisogno di tempo. La proprietà ha ereditato una situazione finanziaria difficile nel Club, con esigenze finanziarie che come voi sapete loro continuano a sostenere costantemente, e noi dal punto di vista sportivo abbiamo trovato una situazione che aveva bisogno di tempo per cambiare. Mi riferisco alla rosa, alla mentalità, a tutta la struttura sportiva intorno alla squadra, che a mio avviso è molto importante per avvicinare la Roma al successo”. 

L’importanza della leadership di Mourinho

Sapevamo che questo “tempo” non era solo una parola. E, a mio avviso, è proprio quando ci sono i risultati cattivi che la strategia e l’idea devono essere più forti. Non posso dire che siamo soddisfatti perché sappiamo di dover fare meglio, sappiamo che nell’ultimo mese i risultati sono stati cattivi, ma sono fiducioso che il lavoro che stiamo facendo con la leadership di Mourinho ci porterà buoni risultati nel futuro. Non è certo il momento di mettere in discussione il progetto e la strategia e ancora meno la leadership di Josè Mourinho”.

In estate la società non si è tirata indietro sul mercato

“Qua noi viviamo le cose insieme. Nel calcio ci sono più verità che possono coesistere. Sappiamo tutti di aver fatto un mercato estivo in cui la proprietà ha speso tanti soldi per rinforzare la squadra. Sappiamo anche che è stato un mercato dove abbiamo cominciato a ripulire strategicamente la politica precedente della Roma, ma anche Mourinho ha detto con ragione che questo progetto ha bisogno di più finestre di mercato per completare una squadra che sappiamo tutti che per un allenatore ambizioso come lui mai sarà completa. Ma è importante chiarire che fra di noi non ci sono diverse voci, noi parliamo con una sola voce e sappiamo di avere una strategia che vogliamo portare avanti. Sono sicuro che sarà così, non solo con quello che facciamo nel mercato, ma anche con quello che facciamo qua ogni giorno: devo dire che è un lavoro invisibile ma piano piano tutti voi potrete capire quanto Mourinho sta aiutando a cambiare la Roma in meglio”.

I commenti degli esperti

melli

Franco Melli

Io credo che Mourinho e la società siano allineati. Penso che sia più la dirigenza allineata all’allenatore che viceversa. Il club, fin dove è possibile, cerca di portare avanti la sinergia col mister. Forse nemmeno loro immaginavano quello che sta succedendo sul campo. Quindi vanno avanti con questo nome prestigioso in panchina, che però rischia di diventare una sorta di involucro senza niente dentro. In molti hanno creduto che Friedkin sarebbe arrivato e, in un batter d’occhio, avrebbe cancellato la ‘rometta’ del passato.

Roberto Maida

Quando Mourinho e Pinto parlano precisano di essere tutti dalla stessa parte e di pensarla alla stessa maniera. Le dichiarazioni del general manager vanno lette in maniera approfondita. Qui sembra che ognuno stia tutelando il proprio lavoro. Perché Mourinho dice: ‘Senza giocatori non posso fare miracoli’, mentre Pinto dice: ‘No, noi abbiamo un progetto sostenibile. Quindi non vi aspettate cose incredibili. Anzi, vi abbiamo illuso elargendovi Abraham’. Questo, a mio parere, è l’aspetto focale. Possibile che in questo progetto ci sia Mourinho a capo? Il portoghese è l’allentore giusto per un processo di lenta e graduale crescita?

Luigi Ferrajolo

Mourinho si è imbarcato in una cosa che non ha mai fatto. Io sto dicendo questo da due mesi. Questa è la mia paura. Perché il portoghese ha accettato? Ha preso un treno in corsa, ma ora si trova in una realtà complessa per un grande allenatore come lui. Quello giallorosso non è un contesto in cui lo Special One può adattarsi. Anche se la società dovesse fare spese enormi a gennaio, al massimo potrebbe prendere due o tre giocatori. Non possiamo pensare che vengano acquistati 10 calciatori. Mourinho ha bocciato già metà squadra.

Furio Focolari

Dobbiamo riflettere sul concetto di ‘Instant team’. In questo caso tu prendi i giocatori perché vuoi vincere subito. Pinto invece ti dice che la Roma non è un instant team. Se Mourinho non vuole vincere subito perché chiede giocatori a gran voce? Non ci prendiamo in giro. Ci sono delle contraddizioni in essere.

Alessandro Vocalelli

Ma perché questa Roma non dovrebbe essere in grado di lottare per il quarto posto? Per carità, io ho definito questa squadra come mediocre. Però sinceramente non capisco perché non possa essere in grado di giocarsela per la qualificazione in Champions League. Ormai stiamo dipingendo la Roma come una rosa di scappati di casa. A tutto c’è un limite. Nel mercato quella giallorossa è stata la società che ha speso di più. Il paradosso è che il club che ha speso di più è sotto processo più di tutti gli altri.