Immaginiamo di voler spegnere un incendio in un pagliaio pompando benzina sulle fiamme. Alle rimostranze del pompiere basterà rimproverarlo ulteriormente, facendolo sentire in colpa di non aver versato sufficiente combustibile.
Tale affermazione appare paradossale e incredibile: allora si cerchi di spiegare l’assunto principale della dottrina neoliberista in termini di austerity.
Tagliare la spesa pubblica per ridurre il rapporto debito-PIL. Dopo aver tagliato la spesa, si è osservato per anni che il rapporto peggiora perché il denominatore scendeva più rapidamente del numeratore. La risposta del pensiero unico è sempre la stessa: “Per forza! Non abbiamo tagliato abbastanza”. Allora occorre tagliare altre pensioni, sanità, istruzione. Non è una risposta più assurda del versare benzina per spegnere il fuoco nel pagliaio? Ma persone, anche acculturate ma indottrinate, la trovano assolutamente ragionevole.

Così rispondo ai tanti amici acculturati ma indottrinati che ripetono a pappagallo quello che viene spiegato da giornali e telegiornali, ossia che dobbiamo tagliare la spesa pubblica per migliorare il rapporto debito-PIL. Da venticinque anni, tagliando pensioni, sanità, sicurezza, scuola, stiamo peggiorando il rapporto debito-PIL per un fatto matematico.
Questo paradosso è talmente ripetuto che la gente trova ragionevole una spiegazione irrazionale.
Quello che io faccio nel gruppo Telegram è cercare invece che con la benzina non si può spegnere il fuoco. Vi aspetto per parlare dell’economia dell’anima.

Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene