Vogliamo conservare la normalità che ci siamo conquistati“, e d’altronde si potrebbe riassumere in questa unica frase l’intervento del premier Draghi al termine del consiglio dei Ministri che ha sancito la nascita del “super green pass”, col quale vengono resi obsoleti i tamponi per accedere a diverse attività pubbliche e viene ristretto il cerchio di queste libertà ai soli vaccinati o guariti dal virus. Si sposta invece da 12 a 9 mesi la durata del pass per i vaccinati, mentre prende il via dal primo dicembre la terza dose per i maggiorenni, come ha annunciato il ministro della Salute Roberto Speranza.

Spero che sia un Natale normale – ha poi aggiunto Draghi – con un po’ di restrizioni per i vaccinati lo sarà, l’auspicio è che il prossimo lo sia invece per tutti. Compresi dunque quelli oggetto delle restrizioni approvate oggi, che auspico possano tornare a essere parte della società con tutti noi“. E’ qui che subentra la disapprovazione del filosofo e saggista Diego Fusaro: “I cittadini italiani hanno diritti sanciti dalla Costituzione, è avallare quei diritti che è aberrante“, ha commentato a ‘Lavori in Corso’.
Il tono è chiaro, l’approccio è kepleriano. Ciò che sfugge alla maggior parte degli italiani per il filosofo è proprio questo: virus e pandemie a parte, è possibile ignorare che a molti, dal 6 dicembre prossimo, verrà ristretta ancor di più la libertà personale? Perché anche qualora a tale domanda si rispondesse con “eh, ma ci sono i contagi“, ribattere che il vaccino non limita la diffusione del virus, ma solo la malattia in forma grave, sarebbe fin troppo immediato.

Che la discriminazione venga posta dalla camicia nera o dal camice bianco, cambia poco: il risultato è sempre che qualcuno verrà discriminato“, dice Fusaro a Stefano Molinari e Luigia Luciani. Ecco il suo intervento sulle parole di Mario Draghi.