Lo dico davvero senza troppe perifrasi. Sarà interessante, presto o tardi, vedere l’espressione sul volto mascherato di quanti sono benedetti, magari anche con tre dosi, dal siero sempre laudando, allorché verranno annunciati i nuovi confinamenti domiciliari coatti o lockdown, perché di questo si tratta.
I nuovi lockdown sono all’orizzonte. Si presentano già minacciosi come nuova possibilità reale. Ebbene forse allora capiranno che nemmeno il santissimo siero vale a garantire il ritorno alla vita normale e soprattutto a porre fine in via definitiva all’emergenza infinita. Forse allora capiranno anche loro che l’emergenza infinita è la nuova lugubre normalità, il nuovo fondamento di una razionalità politica perversa che ha bisogno dell’emergenza infinita per poter far valere le infinite misure di emergenza.

Già ora non sappiamo più dire se sia lo stato d’emergenza a necessitare delle misure d’emergenza o viceversa. Forse allora prenderanno finalmente coscienza costoro del fatto che ciò che stiamo vivendo non è solo un’emergenza sanitaria, è invece anche e soprattutto un grande laboratorio di produzione dei nuovi assetti sociali, economici e politici per l’avvenire. Un laboratorio che necessita dell’emergenza sanitaria per far valere il paradigma securitario da me più volte evocato, quello in virtù del quale si dice che la vita è in pericolo che debbano intervenire misure d’emergenza che limitano la libertà e introducono norme che nella normalità sarebbero inaccettabili e che invece appaiono non solo accettabili ma anche inevitabili, da che in palio è la nuda vita. Si tratta di un golpe globale.

I contagi stanno crescendo rapidamente ovunque, probabilmente anche per via della fine di un ottobre particolarmente mite con un clima fuori norma. E lo spettro del ritorno alla fase 1 appare sempre più realistico. Come sapete la chiamo pandemia del rocchetto e dei lockdown a yo-yo. La fase 2 e 1 si alternano senza posa. È questa la normalità. Le benedizioni di massa non portano alla vecchia normalità, anzi, sono parte di una nuova normalità che oltretutto prevede cicli di benedizione sempre ripetuti. Prima si acquisirà coscienza della situazione reale, meglio sarà per tutti. Prima si capirà di ciò di cui si tratta, prima si uscirà dal lockdown cognitivo generalizzato. Solo allora potranno davvero prendere forza moti di protesta pacifici, democratici e indisposti a subire ulteriormente il dominio scellerato del nuovo leviatano tecno-sanitario, ossia di questo terrifico mostro che dice di proteggerci la vita e che per farlo ci sta portando via tutto.

RadioAttivitàlampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro