“3 reti”.

Non parliamo dei gol segnati questa sera dal Napoli al Bologna, con i quali gli azzurri hanno sbrigato la pratica con una facilità quasi irrisoria… a dispetto della, paventata, pressione di dovere per la prima volta rincorrere il Milan in classifica (partita sbloccata da un fantastico “tiraggiro” di Fabian Ruiz e chiusa da due rigori segnati da Insigne… che, di questi tempi, è una notizia!).

Invocando le “3 reti”, intendiamo invece riferirci ai gol che la squadra partenopea ha subito in tutto il campionato.

Questo dato ha infatti una valenza impressionante.

Non solo per la consolidata tradizione del campionato italiano che vede, da sempre, favoritissima a vincere il titolo la squadra con la miglior difesa del campionato, ma soprattutto, visto il trend inusuale preso dalla nostra Serie A che, dopo 10 giornate, è di gran lunga il torneo tra i principali d’Europa in cui si è mediamente segnato di più (cosa che quindi assegna ancora maggior valore alle pochissime reti subìte).

L’impenetrabilità del Napoli, che non dipende solo dalla straordinaria potenza fisica e tattica dei suoi difensori prìncipi (Koulibaly, naturalmente, su tutti) ma dai princìpi difensivi che coinvolgono l’intero undici in campo, sta dunque certamente diventando il vero punto di forza di questa squadra.

Agli azzurri, oramai, è diventato difficile persino tirare in porta, non solo segnare.

Pensare di poter affermare che il vero punto di forza del Napoli non è il centrocampo, in cui la forza fisica di Anguissa e la geometria di Fabian Ruiz sembrano rappresentare l’emblema della coppia perfetta…

Ma soprattutto… Pensare di poter affermare che il vero punto di forza del Napoli non è l’eccezionale l’attacco, guidato da un talento straordinario come Osimhen e, al tempo, stesso pieno di estro grazie a giocatori come Insigne, Lozano, Politano, Mertens rende probabilmente l’idea di che squadra fortissima sia diventata il Napoli di Luciano Spalletti.

Se ciò basterà a riportare lo scudetto dopo oltre 30 anni sul golfo del Vesuvio, non è dato saperlo.

Non essere in testa in solitaria (e magari anche con buon distacco) avendo un simile ruolino di marcia ha davvero dell’incredibile.

Ogni passo falso può essere decisivo e le insidie di certo non mancano, a cominciare dal derby di domenica prossima che a Salerno i tifosi di casa attendono da oltre mezzo secolo… e che quindi, a dispetto di quello che potrebbe suggerire la classifica, sarà un nuovo enorme banco di prova per la squadra azzurra.

Vittorio de Gaetano