Camilla Canepa era sana. La ragazza di Genova, morta a giugno dopo essere stata vaccinata con AstraZeneca in un open day, “non aveva alcuna patologia pregressa”. A scriverlo, nella relazione depositata in Procura ai pm, sono il medico legale e l’ematologo. “La morte è ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino” si legge.

Una notizia che ribalta quanto scritto da varie testate nei mesi precedenti, quando spesso veniva riportato erroneamente che Camilla era affetta da una patologia autoimmune, piastrinopenia. Malattia che, come riporta la stessa relazione dei medici, non è mai esistita. I genitori avevano sempre sostenuto che la figlia non aveva patologie e non prendeva farmaci, ma ripetutamente questa informazione è stata “debunkata” dai “professionisti dell’informazione” che ora, a quanto pare, tacciono. A differenza delle smentite che sono fioccate quando i genitori della ragazza avevano asserito che Camilla era in salute, stavolta il silenzio degli “sbufalatori” si è fatto assordante, come ha fatto notare in diretta Fabio Duranti.

Non un minimo accenno di scuse e neppure il dovere di cronaca, a quanto pare, ferma la speculazione fatta in questi mesi. Perché a nulla serviranno le scuse alla famiglia Canepa, ma mai si smetterà di ricordare quanto queste siano strumento di dignità.

“Queste persone non si fanno scrupoli di nulla. Hanno un compito e sono feroci come dei militari. La verità non conta nulla, conta distruggere un avversario. Noi ci difenderemo fino all’ultimo respiro.
Questo è il caso più grave e straziante della vergogna della disinformazione italiana. Ho il cuore infranto. Devo trattenermi.

Proprio per dimostrare lo sciacallaggio, abbiamo un esempio su tutti che tutti possono vedere. È l’esempio della povera Camilla, vaccinata per sua volontà. Lei si è fidata di questa gente ed è andata a vaccinarsi e purtroppo non è più tornata. Dopo la sua morte, lo sciacallaggio dei giornali è stato vomitevole.

Un titolo di “Open”, articolo del 14 giugno 2021

Leggete cosa scrivevano i giornali. Repubblica diceva che aveva una malattia autoimmune. Il Corriere della Sera anche, diceva che subita una doppia terapia ormonale. Se scrivi questo significa che sei in possesso di una cartella clinica, di qualcosa di certo. Ansa scriveva ‘Camilla Canepa soffriva di una malattia autoimmune’. Open anche scriveva le stesse cose: ma chi è il disinformatore adesso?
‘Era in cura con una terapia ormonale. Soffriva di piastrinopenia’ scrivevano. Quando tu scrivi queste cose, nessuno ti toglie i soldi. Ora se tu, giornale, cartastraccia, scrivi una cosa del genere, e sei un vero giornalista, avresti dovuto informarti. E dove ti sei informato? Hai scritto una cazzata e dopo diremo perché. I genitori si sono inca****i e Open ha fatto un altro articolo dove dice che l’ospedale smentisce i genitori. I giornali devono far passare la sua morte come un qualcosa che derivi da un evento esterno.

Per scagionare il vaccino, il sacro vaccino. Hanno scritto che la ragazza era malata e quindi non poteva farsi il vaccino. I genitori si sono sbracciati per dire che la figlia era sana e non prendeva nulla. Vi rendete conto dove sono arrivati? Su Open hanno detto che i genitori sono stati smentiti. La Procura ora ha concluso le indagini e cosa c’è scritto nella perizia della Procura? Per i periti Camilla era sana. Morta per gli effetti del vaccino. La ragazza era sana, non aveva assolutamente nulla. Non ha mai preso questi farmaci. La notizia era stata smentita immediatamente dai genitori ma Open ha detto che i genitori erano stati smentiti dai genitori. Se voi fate una ricerca su Open non c’è l’articolo della smentita generale. Come mai voi, che siete i grandi sbufalatori, non pubblicate la notizia dopo lo sciacallaggio che avete fatto su questa ragazza? Dove avete preso le cartelle cliniche? Se avete un minimo di dignità rispondete a Beatrice, la sorella, che sui social ha scritto una lettera emozionante. Chiedo alle persone di fare una riflessione profonda su chi sta gestendo l’informazione in Italia negli ultimi anni”.