Si accende il dibattito sull’Ivermectina, un farmaco antielmintico, utilizzato nella medicina umana e animale e nato per l’eliminazione di parassiti. Un uso, quello veterinario, che non è affatto l’unico e solo. Il farmaco infatti è utilizzato ormai da più di un anno in diversi paesi del mondo contro il Covid-19, con vari studi e sostegno della sua funzionalità contro il SARS-CoV-2.
L’utilizzo di tale medicinale ha però recentemente suscitato diverse critiche e polemiche anche da parte dei media mainstream. Nelle scorse settimane, a “Zona Bianca” su Rete 4, è stata divulgata la notizia per la quale l’Ivermectina sarebbe un farmaco utilizzato esclusivamente per i cavalli. Così presentata, trattasi di fake news bella e buona: il medicinale è infatti usato anche per gli esseri umani in dosi molto diverse da quelle usate per gli animali di grossa taglia.
“Prendiamo la distanza dalle fake news” dice il conduttore, ignorando che un’altra è proprio dietro l’angolo: nella scorsa puntata infatti si asseriva che la vigile attesa di 72 ore non è prevista nel protocollo ministeriale per i pazienti Covid. Falso anche questo, come può appurare chiunque online.

A rettificare quanto disordinatamente è stato analizzato in prima serata è stato di nuovo Fabio Duranti. La risposta di Giuseppe Brindisi, andata in onda nei giorni scorsi è stata utile, secondo quest’ultimo, a “smontare le bufale”: operazione per la quale il conduttore si è servito del parere del Professor Rasi – consulente del Commissario Figliuolo – che di tutta risposta ha invece confermato le sperimentazioni sugli effetti dell’Ivermectina contro il Covid sono attualmente in atto. Sperimentazioni che – ricordiamo – risultano tuttavia concluse in diversi paesi del mondo.

Risposta a Brindisi

“Noi facciamo questo lavoro da quarant’anni. Se ci siamo arrabbiati c’è un motivo. Brindisi è invitato quando vuole per un confronto. Se tu dichiari il falso io dico che hai dichiarato il falso. Se Brindisi si sente offeso dal fatto che noi abbiamo detto che ha dichiarato il falso, parliamone, si parla e ci si confronta. Ovviamente non sarai tu ad invitare noi ma siamo noi ad invitare te. Noi riteniamo che tu abbia detto delle bugie al tuo pubblico ed è una cosa molto grave.
Hai detto in modo orrendo una cosa falsa al pubblico spingendo le persone ad aver paura di un farmaco. Noi siamo il popolo, a noi non importa di un farmaco o di un altro. A noi interessa che funzioni. Noi non sappiamo perché Brindisi ha detto queste cose, ma riteniamo che siano delle bugie. Quando le cose sono gravi bisogna svegliare gli animi. Abbiamo capito che quando c’è qualcosa che sta funzionando c’è qualcuno che lo attacca. Vorremmo che si riprendesse a fare il giornalismo corretto, non quello urlato. Vogliamo chiarire? Brindisi è invitato ufficialmente per chiarire. Sono pronto a scusarmi se ci spieghi perché hai detto queste cose”.

Ivermectina

“Nella puntata del tuo programma di mercoledì sera, sei stato smentito direttamente dai tuoi interlocutori, dal prof. Rasi in particolare.
Il tuo stesso ospite ha detto che questo farmaco non è da cavallo, ma un farmaco umano su cui stanno facendo delle sperimentazioni. Brindisi ha mostrato per tutta la puntata una confezione di un farmaco che contiene Ivermectina, un principio attivo. Un farmaco che si vende per uso animale, per uso equino e suino. Questo farmaco non ha nulla a che vedere con le prescrizioni di alcuni medici che hanno dosi totalmente diverse. Lui ha fatto credere alla platea e a tutti gli italiani che il principio attivo dell’Ivermectina fosse tossico. Sarebbe un farmaco tossico perché usato per gli animali, i cavalli. Ha intervistato in un servizio uno stalliere. I farmaci umani vengono utilizzati anche per gli animali, ma sono dosaggi totalmente diversi. Se il tuo intento da divulgatore è fare gli interessi del tuo pubblico e del popolo italiano, non puoi dire questa cosa, è un falso! Noi possiamo portare le decina e centinaia di persone che hanno preso dosi 25-30 volte inferiori a quelli e nessun medico gli ha dato quella roba che fai vedere tu. Questo utilizzo è praticato in tutto il mondo. Vieni smentito dal mondo. Ci sono centinaia di migliaia di persone che possono venire a testimoniare che loro sono stati male con il Covid e alcuni medici che hanno la capacità di utilizzare i farmaci hanno dato una cura che ha portato alla guarigione. Non ci sono persone che sono state intossicate in Italia, non ne abbiamo notizia. Non è la panacea di tutti i mali naturalmente. Ci sono degli studi a riguardo, aspettiamo. Le tue dichiarazioni televisive hanno messo nel panico tutte le persone che hanno accettato di curarsi anche con quel farmaco. Non c’è una sola notizia d’intossicazione o di esito sfavorevole. La scienza è discussione, non è attaccare un farmaco scoperto da un medico che è un premio Nobel”.

Studi sull’Ivermectina

“Brindisi noi ti abbiamo criticato perché il farmaco non è quello che hai mostrato. Hai voluto minacciare, ma noi non cediamo alle minacce. Noi porteremo il popolo che dirà che tu hai detto una falsità. Le persone non prendono quel farmaco da cavallo. Per chiarire nel programma è stato chiamato Guido Rasi, ex dirigente dell’EMA. Il suo ragionamento è condivisibile: ci sono degli studi in corso. Il farmaco non è un farmaco da cavallo. Lo ha detto lui, stanno studiando il farmaco.
Ci sono degli studi visibili su due diversi siti: il 36% del mondo sta già utilizzano l’ivermectina. Sono visibili tutti i paesi che la usano e i paesi che la usano. vengono dati dei kit in moltissimi paesi del mondo, non con le dosi da cavallo, non quel farmaco che ha mostrato Brindisi. L’India è stato il primo paese che ha adottato il farmaco e ha azzerato i morti. Queste sono cose che noi giornalisti dobbiamo spiegare: il mondo già la utilizza per uso umano. Brindisi ha dovuto ammettere in trasmissione che il farmaco è utilizzato per l’uomo. L’ex dirigente dell’Ema Rasi diceva che gli studi non sono conclusivi, ma non è vero! Non sono conclusivi per l’Ema e L’Aifa ma secondo le istituzioni di altri Paesi gli studi sono conclusivi. Sono consultabili studi di 300 pagine: è valutato il 67% di miglioramento delle condizioni di salute. Questo è il motivo per cui ci siamo arrabbiati, le notizie false così gravi non possono essere date”.

LINK PER APPROFONDIRE:

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