Il post di Lazio-Roma regala ancora spunti. Pensavate che la bufera fosse finita? Neanche per idea. L’arbitraggio controverso ed il gesto di Nicolò Zaniolo a indicare il pube in modo provocatorio rivolgendosi verso la sponda biancoceleste dell’Olimpico non hanno spento il fuoco delle polemiche. A distanza di due giorni il disappunto non diminuisce.

Gli aspetti tecnici passano ormai in secondo piano. La prestazione tecnico-tattica delle due squadre sembra non interessare ai protagonisti del dibattito sportivo. Ricapitoliamo in breve i motivi del contendere. Le discussioni passano rapidamente dal rigore non fischiato ai giallorossi per l’intervento di Hysaj su Zaniolo alla eccessiva clemenza concessa a Rui Patricio dopo lo scontro con Milinkovic in occasione del gol laziale, fino all’espulsione omessa ai danni di Lucas Leiva. Insomma, un direzione di gara decisamente sottotono.

Sandro Sabatini a Radio Radio Mattino Sport & News è stato lapidario sulle decisioni di Guida: “L’arbitraggio ha lasciato a desiderare. La giustificazione di Mourinho sugli arbitri non mi piace, quindi dobbiamo criticare tutti quando si comportano in questo modo. Però l’episodio che segna la partita è quello di Zaniolo da cui nasce il gol di Pedro. In tale contesto, però, va detto chiaramente che la Lazio vista nel derby è la migliore della stagione. Questo è un segnale importantissimo per Sarri e per i tifosi biancocelesti“.

Intanto è arrivata la decisione del Giudice Sportivo sul gesto di Zaniolo. “Ammenda di 10mila euro – recita la nota – per avere, al termine della partita, uscendo dal terreno di gioco, rivolto ai sostenitori della squadra avversaria un gesto di sfida volgare“.

Le riflessioni sul tema delle nostre Teste di calcio

Furio Focolari

La storia del gesto di Zaniolo dovrebbe essere messa da parte ma, purtroppo, non succederà. Queste sono cose brutte che non dovrebbero succedere. La curva dovrebbe rendersi conto che Zaniolo è un tipo fumantino, però ha fatto anche una partita spettacolare e quindi deve rispettare certi campioni. Da parte sua Zaniolo è un uomo dal carattere incredibile ma a volte commette errori che non sono da professionista.

Tony Damascelli

L’aneddotica sugli insulti è vecchia di secoli. Personalmente ho assistito a provocazioni continue da curve e tribune nei confronti dei giocatori coinvolgendo anche la morte di un genitore. Mi ricordo gli insulti contro Aldo Serena o contro Zenga durante Italia-Argentina ai Mondiali di Italia ’90, da parte della panchina Albiceleste sulla compagna di Walter. Il problema è che oggi chi mette in pubblico il proprio privato sa che, prima o poi, pagherà il conto.