Parliamo di questo famoso Green Pass. Il Governo dice che è una misura a tutela della salute pubblica e io vorrei andare a verificare se questo è vero. Mi pare evidente che non è così: se uno vuole tutelare la salute pubblica investe per la sanità pubblica. Invece questo Governo, come il precedente, mente sul fatto che vengano stanziate maggiori risorse. Se andiamo a vedere anche il Pnrr europeo la voce della sanità pubblica è all’ultimo posto. Solo 19 milioni di euro in 6 anni.

Il Green Pass non serve alla salute pubblica. È uno strumento discriminatorio, divisivo, che mette gli uni contro gli altri. Non scherziamo: questo è uno strumento che serve al Governo per raccontare storie e per evitare che ci sia l’attenzione dell’opinione pubblica sulle cartelle esattoriali (60 milioni stanno per partire), sui licenziamenti via mail, sull’Afghanistan, su tutte le cose negative che vengono fatte da questo Governo dei cosiddetti migliori.

Poi c’è una battaglia, questo voglio dirlo. Io sono contro il Green Pass e credo che bisogna fare contro il Green Pass una battaglia di lungo periodo. Si parla di manifestazioni, noi ne abbiamo organizzata una per il 30 ottobre, proprio quando ci sono i potenti della Terra del G20. È una battaglia per il lavoro, una manifestazione nazionale, per la sanità pubblica e quindi per il no al Green Pass. Poi è anche una battaglia per far uscire l’Italia dalla Nato, dall’Unione europea. È una manifestazione che inizia un percorso di lungo periodo.

3 minuti con Marco Rizzo