Il 12, 13 e 14 settembre, a Roma, si è svolto l’International Covid Summit, un incontro tra medici e scienziati per discutere delle cure precoci per il Covid-19. Nella Capitale sono giunti ospiti illustri da tutto il mondo: ogni medico ha avuto modo di rendere nota la propria esperienza e trasmettere le proprie conoscenze riguardo alle terapie precoci.

Nessun farmaco miracoloso, bensì la commistione di più medicinali che insieme vanno a migliorare la situazione: antinfiammatori, anti-aggreganti, antivirali. Tra questi c’è l’ivermectina, utilizzatissima negli Stati Uniti – nonostante sia stata sconsigliata da FDA – e approvata in Repubblica Ceca.
In Senato, dove si è svolto il convegno, presente anche la dottoressa Chifari, neurologa e sostenitrice delle cure precoci per evitare conseguenze gravi nei pazienti contagiati da Covid-19. A “Un Giorno Speciale”, la dottoressa ha parlato così.

“Abbiamo avuto oltre 60mila pazienti guariti. In tutto il mondo abbiamo usato antinfiammatori, i cui effetti sono noti, come cortisonici, e siccome questa è una malattia cardiovascolare, si utilizzano gli anti-aggreganti oltre a farmaci che hanno un’azione antivirale oltre che antinfiammatoria, come l’idrossiclorochina, l’ivermectina, che è vero che nasce come anti-parassitario ma non è la prima volta che si assiste ad una riconversione di un farmaco in medicina. Il nostro scopo è di intervenire rapidamente con i farmaci che conosciamo per salvare la vita in quasi il 100% dei casi.

Il Covid Summit è stato il primo congresso in cui si è parlato solo di terapie. Ad esempio non abbiamo parlato di vaccino. C’era il gota delle eccellenze nelle cure e tutti abbiamo presentato dati simili, utilizzando lo stesso tipo di terapie, quindi antinfiammatori, anti-aggreganti, ivermectina, un farmaco straordinario che è stato infangato! Invermectina è nella lista dei farmaci essenziali per gli uomini, nel 2012 è stato utilizzato con successo come antivirale. Utilizzandolo abbiamo avuto in tutto il mondo cure. Quello che turba moltissimo è l’onestà intellettuale di chi mente sapendo di mentire: non posso pensare che siano così profondamente ignoranti.

Ci sono 63 lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali ad alto impact factor che dimostrano l’efficacia altissima – oscillanti dal 70 all’80 % – dell’ivermectina se dato molto precocemente in profilassi. Non esiste un unico farmaco magico e non lo fa neanche il vaccino, anche perché i virus si modificano molto rapidamente. Tra l’altro l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci dice che non si dovrebbe mai vaccinare in pandemia perché il rischio è quello di creare problemi”.