Si concretizza l’ipotesi di una nuova terza campagna di vaccinazione. La capacità delle varianti di infettare anche i vaccinati accelera la possibilità di un rafforzamento delle misure restrittive. L’ipotesi di una terza dose sul modello d’Israele diviene ogni giorno più concreto. Appare delinearsi un sistema continuo di profilassi vaccinale basato sulla rincorsa alle varianti del virus. La vaccinazione potrebbe allora divenire una routine sanitaria senza soluzione di continuità.

L’intrecciarsi di interessi economici e sanitari nella produzione del vaccino potrebbe accrescere le mire delle case farmaceutiche su un business potenzialmente ricchissimo e replicabile nel tempo? Alessandro Meluzzi ai microfoni di “Un giorno speciale” analizza le possibili conseguenze nocive di un modello vaccinale in cui il potere economico scelga di salvaguardare il mero guadagno al benessere dei cittadini.


Le parole di Alessandro Meluzzi ad “Un giorno speciale”

“Quando c’è qualcosa che violenta la logica, senza fare dietrologie, bisogna stabilire cosa c’è dietro e quali sono i nessi di causa. In Israele c’è un clima di nuovo terrore: ci si è accorti di una cosa ampiamente prevedibile. I vaccinati e i non vaccinati si ammalano allo stesso modo. Israele si prepara ad una terza gigantesca campagna che preluderà poi ad un quarto, quinto ecc. vaccino. La cosa più clamorosa deve partire dai fatti. La cosa più clamorosa è che i morti, in Israele, non raggiungono i 50. Israele, Italia, sono Paesi piloti per le politiche vaccinali. È una malattia che ha una sopravvivenza del 99.9%.

Ad un certo punto si trova un equilibrio endemico. Io appartengo alla categoria di coloro che credono che il problema non sia il virus respiratorio ma un disegno più grande con contorni importanti. Qualora si realizzasse l’ipotesi dell’equilibrio endemico, abbiamo due possibilità: una benevola e una malevola. Avendo tutti guadagnato abbastanza con tutti i vaccini venduti, potrebbero fermarsi dicendo: “Diamo medicine antivirali a coloro che si ammalano davvero”. Ne hanno già pronte cinque che devono essere approvate. Ma potrebbe anche non essere così. Sarebbe così soltanto se fossimo davanti ad uno scenario solo sanitario. Se invece ancora non fossero raggiunti gli obiettivi industriali, produttivi, finanziari, politici, e bisognasse sparare un Covid 21 con più elevato indice di letalità? La società sarebbe ancora in piedi, ma ferita. Ma se invece le Wall Street del mondo avessero deciso che il grande reset non è ancora compiuto? Insieme allo sguinzagliare contro i vaccinati e i non vaccinati. È uno scenario distopico di fantascienza. I grandi padroni del vapore, non essendo soddisfatti, potrebbero sparare ancora siluri per affondare il mondo”.