La mancanza di ori nella scherma e nel tiro, competizioni solitamente dominate dagli atleti azzurri, avevano provocato qualche giudizio un po’ troppo affrettato a soli pochi giorni dall’inizio delle Olimpiadi.
Due sport che, in effetti, nelle scorse edizioni erano state delle vere e proprie miniere d’oro e che quest’anno, a Tokyo, hanno regalato al massimo qualche argento e bronzo.
Con l’Italia, però, meglio fare i conti alla fine, soprattutto in un anno magico per lo sport come il 2021.

La protagonista assoluta, in Giappone, è stata a sorpresa l’atletica, sport nel quale gli azzurri non hanno mai brillato eccessivamente. Ad aprire le danze ci ha pensato Tamberi con il salto in alto: una rivincita importante dopo l’infortunio che lo aveva costretto a saltare Rio 2016. Pochi istanti dopo è toccato a Jacobs nell’impresa inimmaginabile dei 100 m. Gioie anche nella marcia, con gli ori di Massimo Stano e Antonella Palmisano. Ultimo successo – anche questo tanto bello quanto inaspettato – nella 4×100 m con Jacobs, Patta, Tortu e Desalu.

Il medagliere, ad un giorno dal termine della rassegna olimpica, recita 39 podi: 10 ori, 10 argenti e ben 19 bronzi. Numeri che valgono un record azzurro: mai, nella storia, l’Italia aveva ottenuto tante medaglie. Il precedente primato apparteneva a Los Angeles 1932 e Roma 1960: in entrambe le Olimpiadi, gli azzurri, avevano portato a casa 36 medaglie.

Quello di ori, argenti e bronzi non è però l’unico record della spedizione italiana in terra nipponica.
Gli azzurri sono andati a medaglia per il quindicesimo giorno consecutivo – su quindici – grazie al bronzo di Conyedo nella lotta libera. Un podio pesantissimo che permette all’Italia di festeggiare un nuovo primato: mai era riuscita ad ottenere podi per tanti giorni consecutivi. E ora gli azzurri sognano l’en plein nell’ultimo giorno di gare, l’8 agosto.

Le competizioni che potrebbero regalare all’Italia un record assoluto e inimmaginabile alla vigilia sono tre: maratona maschile, ciclismo su pista femminile e ginnastica ritmica. Un obiettivo difficile da centrale, ma l’Italia ce lo ha insegnato: in questa Olimpiade, di impossibile, non c’è davvero niente.