È tornato a farsi sentire come un orologio elvetico il dottor Bassetti di Genova. Così leggiamo segnatamente sul Il Secolo XIX in un titolo che è tutto un programma. Bassetti: “Prorogare il Green pass a 12 mesi. Sull’obbligo vaccinale il governo decida presto”. Queste le parole riportate dal Secolo XIX attribuite al medico genovese. Come volevasi dimostrare, Quod erat demonstrandum, l’infame tessera verde lungi dall’essere una scocciatura passeggera destinata durare. Lo inferiamo non solo dalle parole testé citate dal dottor Bassetti ma anche quelle di qualche giorno addietro del Ministro della Salute Speranza il quale pure si era espresso a favore ella possibilità della proroga dell’infame tessera verde della discriminazione a norma di legge, dell’apartheid terapeutico e dulcis in fundo del partito unico del grande reset turbo-capitalistico. Ebbene possiamo dire dunque che l’infame tessera verde è destinata a durare, forse anche a diventare un documento inaggirabile per il futuro dei sudditi nel quadro nel nuovo leviatano tecno-sanitario.

Seguendo ancora da vicino le parole del dottor Bassetti, pocanzi evocate, il pezzo forte del nuovo ordine terapeutico potrebbe essere in un futuro nemmeno troppo lontano il combinato disposto dell’infame tessera verde della discriminazione a norma di legge più l’obbligo di benedizione con il siero sempre laudando in saecula saeculorum. Come a dire avremo, ed è un’ipotesi ermeneutica naturalmente, in futuro la tessera verde sempre aggiornata che lungi dall’essere una scocciatura passeggera, ripeto, è il nuovo lasciapassare del suddito che deve dimostrare costantemente di essere in salute. La nuova società terapeutica muove infatti dal presupposto che tutti siano potenzialmente malati e dunque debbano dimostrare di volta in volta con appositi certificati la propria condizione di salute. In secondo luogo sempre secondo la nostra ipotesi ermeneutica, in un futuro nemmeno troppo remoto il passaporto vaccinale o tessera verde della vergogna potrebbe essere sempre da capo aggiornata con i nuovi cicli di benedizione con il sempre laudando siero che ci pare di intendere saranno la norma del futuro.

Ancora una volta i più pensano che facendosi benedire si torni rapidamente alla normalità, sfugge loro il fatto che la nuova normalità prevede sempre nuove benedizioni che dovranno essere di volta in volta registrate sull’infame tessera verde che così diverrà un lasciapassare aggiornato ininterrottamente e a beneficio dei gruppi dominanti, come a dire il suddito del nuovo ordine tecno-sanitario avrà un certificato verde o un green pass, come lo chiamano cercando di nobilitarlo con l’inglese dei mercati, e tale green pass dovrà di volta in volta essere aggiornato con i cicli ininterrotti di nuove benedizioni giacché già ci suggeriscono le case farmaceutiche e non soltanto esse che la benedizione non avviene una tantum, al contrario ci suggeriscono che verosimilmente ci saranno ancora molte dosi e che forse sarà richiesta una forma di richiamo annuale.

Ecco dunque che sta prendendo forma sempre più nitidamente con le sue sembianze terrifiche il volto mefistotelico del leviatano tecno-sanitario. Le masse teledipendenti e tecno-narcotizzate tuttavia sembrano non comprender fino in fondo ciò che sto accadendo e addirittura lo celebrano in non rari casi. Ebbene le masse tele-dipendenti e tecno-narcotizzate rappresentano perfettamente i cavernicoli 2.0 del mito platonico dell’antro caliginoso, scambia o le immagini per la verità, la schiavitù per libertà e rigettano istintivamente ogni discorso che faccia balenare desideri di migliori libertà. Ecco perché non mi stanco di ribadirlo è d’importanza vitale uscire dal lockdown cognitivo.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro