Bene comune o libertà di scelta individuale? L’obbligo del green pass delinea nuove prospettive del diritto. Le libertà democratiche hanno storicamente teso a mitigare il potere sovrano in favore della libera coscienza del singolo. La pandemia apparentemente sembra porre nuovamente in campo una cesura non conciliabile tra bene sociale e volontà personale. Il concetto di bene collettivo assume sfumature fuggevoli riconducendo il pensiero a meccanismi decisionali di stampo totalitario.

Ma qual è oggi il bene comune percepito? Alessandro Meluzzi non ha dubbi: la sanità. La costituzione viene allora piegata al volere di un bene superiore. La definizione di una gerarchia valoriale presume allora una distinzione fideistica tra la parte giusta e sbagliata. Il potere si ridefinisce in un nuovo Stato Etico in cui non è più la logica del diritto ad imporsi ma la volontà delle maggioranze devianti.
Ai microfoni di “Un giorno speciale” Alessandro Meluzzi analizza con Fabio Duranti i meccanismi del nuovo bio-potere.

“Noi siamo passati in maniera prima impercettibile ora acclarata da una costituzione liberale di stampo anglosassone, quale era più o meno la costituzione italiana, ad una idea di stato etico in cui la professoressa Cartabia ha già dato una base teorica da ex giudice costituzionale. Ha detto che anche i confini delle libertà, come nell’impianto della costituzione italiana, si esercitano nei limiti della socialità. Noi siamo liberi cioè fino a che la nostra libertà non rappresenti un ostacolo ad un presunto bene comune.
Questo bene comune assoluto è la sanità, quindi non ci sono due posizioni equivalenti: chi vuole vaccinarsi e chi non vuole, libertà o non libertà. C’è una posizione giusta e una posizione sbagliata come in tutti gli Stati etici. La posizione giusta è che ci si deve vaccinare, la posizione sbagliata è che chi non si vuole vaccinare è un asociale. Allora se un minore assume il punto di vista della posizione buona diventa maggiorenne, se assume la posizione sbagliata, peccaminosa, allora prevale la posizione buona del genitore. Siamo nel campo del doppiopesismo etico tipico degli stati totalitari. Siamo entrati ufficialmente in un regime.

Quando il corpo diventa violabile torniamo al tempo della pena di morte e della tortura. Chi profana il re e il potere deve essere decapitato. Abbiamo sfatato che il vaccino difenda gli altri. Dicono che il vaccino previene la malattia grave. C’è un narrazione pazzesca. Non ci sono parole per definirla dal punto di vista logico. Adesso si sta affermando purtroppo un nuovo diritto, il diritto delle maggioranze. È il principio delle maggioranze devianti, tipica del nazismo”.