L’Italia vola in finale degli Europei battendo la Spagna ai rigori in semifinale. Una gara combattuta e ben giocata da entrambe le formazioni e decisa solamente all’atto finale con il rigore decisivo di Jorginho. A strappare applausi non è stato solamente il risultato degli azzurri ma anche il comportamento esemplare di Luis Enrique, tecnico degli iberici, che nonostante la sconfitta, al termine del match, ha fatto i complimenti agli avversari.

Non solamente belle parole nei confronti della squadra di Mancini ma anche una promessa. Il tecnico ha annunciato che in finale, qualunque sia l’avversario, tiferà per gli azzurri: “Sono felice per quello che ho visto. Ho goduto di una partita di alto livello con due squadre forti che cercavano di giocare un bel calcio, è stato uno spettacolo per i tifosi. Voglio fare i complimenti all’Italia, spero che in finale possa cercare di vincere questo Europeo”. Un gesto importantissimo, elogiato da Fabio Duranti a ‘Un Giorno Speciale’, soprattutto alla luce di un’altra decisione presa proprio dal ct spagnolo: quella di non inginocchiarsi all’inizio della sfida, come invece altre Nazionali hanno fatto, come ad esempio il Belgio.

“Mi ero ripromesso di non vedere le partite con le buffonate stile inginocchiamento. Purtroppo ci sono delle questioni che di principio sembrano stupidaggini ma sono importanti per mantenere il tuo equilibrio psico-fisico. Volevo far notare una cosa per far vedere che a volte le persone sono equilibrate e hanno vissuto esperienze importanti, mentre altre volte no. Contro il Belgio si sono inginocchiati, una cosa nella quale io non credo, un gesto politico che strumentalizza il male altrui. Gli italiani non devono inginocchiarsi perché non sono razzisti e non lo sono mai stati. Black lives matter è un marchio.

Questi grandi belgi che sono così buoni, quando si è fatto male Spinazzola, non sono andati ad esprimere solidarietà nei confronti dell’avversario. Era una situazione drammatica che ha cambiato il suo Europeo e nessuno gli ha dato una pacca sulla spalla. Ieri sera, invece, abbiamo visto un uomo: Luis Enrique. Ha perso con noi dignitosamente, giocando un ottimo calcio. Quest’uomo ha avuto drammi nella sua vita, ha perso una figlia, non ha chiesto ai suoi di fare questa buffonata e alla fine della gara ha abbracciato tutti e ha detto che è contento per l’Italia. Questo è un uomo. Non ha chiesto pubblicità a politici. Ha chiesto di giocare il calcio, ha perso ma è stato un uomo che ha saputo togliersi il capello di fronte all’avversario che lo ha mandato a casa”.