Reduce da uno scontro in diretta su La7 a “L’aria che tira”, Ignazio La Russa si sfoga. Il senatore di Fratelli d’Italia, nel programma televisivo, ha avuto un duro dibattito contro il conduttore Francesco Magnani a causa del poco tempo avuto per esprimere la propria opinione, a fronte di quello maggiore concesso invece agli altri ospiti, sostenitori del DDL Zan. Una scelta dettata dai tempi televisivi e dalla necessità di mandare la pubblicità che però il noto politico non ha apprezzato.

Partendo dall’episodio accaduto in TV, il senatore ne ha dedotto il disegno di una realtà in cui le posizioni minoritarie, rispetto al discusso disegno di legge, avrebbero sempre meno voce in capitolo. In diretta a ‘Lavori in Corso’, il politico ha detto inoltre la sua su quanto previsto nel disegno di legge, spiegando alcuni punti controversi che – a suo dire – andrebbero a limitare in modo importante alcune libertà, come quella di espressione.

“In trasmissione non mi sono arrabbiato ma ho messo i puntini sulle I. Non si può fare una trasmissione per discutere il tema del DDL Zan con tre ospiti con solo me in posizione diversa. Ho dovuto parlare in 30 secondi: mi sono rifiutato. Avrei voluto almeno due minuti, cosa che ho avuto ma solo dopo la pubblicità. Mi appello alla decenza: il tema è facilmente strumentalizzabile. Il DDL Zan non difende assolutamente da azioni discriminatorie altrimenti sarei favorevole. Questa è una legge ideologica che discrimina le idee e impedisce a chi non è d’accordo con alcuni temi, di dirlo. Se io dico: ‘Ritengo che due persone dello stesso sesso non possano adottare’, con il DDL Zan posso essere condannato a quattro anni. Dice che le opinioni sono consentite purché non siano atte ad istigare. C’è scritto che se viene detto da un politico o da un prete o da uno che li dice ad un microfono, è istigazione. Non mi voglio mettere nella condizione di dover dipendere dal giudizio di un tribunale per la mia opinione. In Australia c’è una legge simile e hanno arrestato dei preti che hanno detto che la famiglia è solo biologica. Se la mia opinione è ritenuta istigazione, mi danno fino a quattro anni.

C’è poi la propaganda gender. Ai bambini bisogna spiegare che possono scegliere loro: questa è una cosa che deve essere riservata alle famiglie. Non voglio che mia nipote vada a scuola e trovi un attivista gender che le dica che può diventare maschio se lo vuole. Facciamo una bella legge che dica che chiunque commetta un qualsiasi atto di discriminazione è punito con il doppio degli anni di ora. Io venivo discriminato all’università perché ero di destra. Questa è una legge ideologica che serve a dimostrare che la sinistra ha ancora qualcosa da difendere. L’evoluzione del comunismo, che è partito dalla difesa dei lavoratori, è questa. Secondo loro se io esprimo un’opinione, sto istigando. La legge non è scritta male, è scritta bene: la sua finalità è fare propaganda alla cultura gender. I casi di discriminazione per motivi sessuali sono 26 ogni anno, lo dice il Governo: non è questa l’urgenza. Non sorge il dubbio che la sinistra stia lavorando per tenere la bandierina? Se gliela bocciano, tanto meglio, perché potrà mobilitare le folle gay e non gay contro la destra. Già tutte le scuole, nel loro piano di autonomia, prevedono alcune giornate per parlare delle discriminazioni sessuali. Una cosa è fare questo, una cosa è mettere un giorno obbligatorio per parlarne. I bambini li educhino i genitori, non quelli di estrema sinistra. Non ho niente contro i gay e contro la possibilità che due persone dello stesso sesso non abbiano un legame duraturo e ufficiale.

Il Vaticano si è espresso. Quando il Papa dice: ‘Accogliamo gli immigrati’, è buono e quando dice queste cose no? Non lo critico per quello che dice sugli immigrati, è il suo compito, mentre il nostro è di occuparci della sicurezza, della salute ecc. Altre tre religioni riconosciute dallo Stato hanno scritto anche al presidente della Repubblica dicendo che anche loro hanno accordi e che non possono violarlo. Futuro DDL Zan? Noi di FDI non lo votiamo: avremmo votato una proposta di inasprimento delle pene di discriminazione. Questo Governo è appoggiato da forze che non stanno insieme su niente. Secondo me il problema della sinistra è che ‘Si mangia i figli’. Credo che dipenderà da Renzi”.