Dopo il decreto del governo dal 6 agosto scatterà l’obbligo del green pass. Il patentino vaccinale sarà necessario per sedersi al tavolo di bar e ristoranti al chiuso ma anche per accedere a palestre musei, teatri, cinema, concerti, concorsi pubblici. L’obiettivo del provvedimento è frenare la crescita dei contagi dovuti alla variante Delta attraverso un incremento della popolazione vaccinata. Manifestazioni di piazza e proteste si sono susseguite in numerose città italiane per protestare contro l’imposizione governativa. Al grido di libertà si è voluto ribadire, con una presenza politica trasversale, il no all’obbligo della vaccinazione.

L’imposizione del green pass può essere considerata una nuova forma di discriminazione sociale e strumento di potere bio-politico? Ai microfoni di “Lavori in corso” il filosofo Diego Fusaro smaschera il meccanismo nascosto alla base del green pass. Evidenziando i limiti dietro alle cause medico-scientifiche, Fusaro si interroga sugli ingranaggi politico-economici alla base dei provvedimenti del governo. Obiettivo reimpostare su nuovi basi il mondo della produzione globale.

“Ormai le categorie di destra e sinistra non sono più rappresentative di una realtà che è mutata. Destra e sinistra rappresentano il governo Draghi in questo momento. Là fuori c’è un mondo che non è rappresentato. Torino ha dato un segnale forte all’Italia mettendo in campo i valori della resistenza contro le discriminazioni della tessera verde. È la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale che torna la discriminazione a norma di legge. Il presupposto è che se non si prende la tessera verde sei escluso da tutta una serie di diritti. Come ai tempi del ventennio se non prendevi la tessera eri trattato come cittadino di serie B. Questo è l’aspetto ripugnate della tessera verde. Non c’entra nulla essere contro o a favore del vaccino. La questione è se essere contro una società tecno-sanitaria repressiva che di fatto instaura forme di discriminazione su base legale.

Non solo perdono coloro che non hanno la carta verde e sono discriminati ma anche coloro che ottengono la tessera sono perdenti perché saranno sorvegliati e controllati, di fatto sono i nuovi sudditi del capitalismo terapeutico. La tessera verde è il nuovo paradigma bio-politico destinato a durare.
Altre manifestazioni contro il green pass? Non solo le giustifico ma le esalto. Spero che ci siano sempre più manifestazioni in maniera pacifica e democratica, secondo costituzione. Il manifestare libero e pacifico è parte della nostra costituzione.

L‘ipotesi del green pass anche per i supermercati è stata ventilata da alcune compagini governative. Non mi stupirei. Da tempo c’è un potenziamento delle tendenze dell’acquisto online. Questa discriminazione viene detta scientifico-medica ma è una discriminazione polito-ideologica. Se anche i vaccinati contagiano e si contagiano perché gratificare solo loro con la tessera verde? Per ragioni non mediche e scientifiche ma perché hanno giurato fedeltà oggi al nuovo leviatano tecno-sanitario come si giurava fedeltà al fascismo.

Faccio una previsione abbastanza semplice, in autunno si tornerà in lockdown. Entro ottobre a mio giudizio. Anche i vaccinati saranno in lockdown. Si farà credere alle masse che la colpa sarà dei non vaccinati. La colpa è in realtà tutta dei gruppi dominanti che hanno già stabilito il lockdown come nuovo metodo di governo. Le colpe verranno fatte ricadere, con una lotta di classe tra gli ultimi, sui non vaccinati. Divide et Impera regnerà sovrano. Lo stesso lockdown è una pratica politica che serve a massacrare i ceti medi, ad impoverire le classi lavoratrici a favorire i colossi dell’e-commerce, insomma ad reimpostare su nuovi basi il mondo della produzione. Se noi continuiamo a ragionare con le categorie medico-scientifiche cioè con la superstruttura che giustifica ciò che sta avvenendo non capiremo nulla perché ciò che sta avvenendo è primariamente politico, sociale ed economico”.