Non avrei mai pensato che fosse possibile scrivere un libro su Diego Armando Maradona senza dedicare neanche un capitolo alle sue gesta calcistiche. Non avrei mai pensato fosse possibile parlare di riscatto di sud del mondo e raccontare le politiche antimperialiste dei leader rivoluzionari ripercorrendo semplicemente alcune tappe della storia di Maradona. Né avrei pensato possibile analizzare le operazioni militari clandestine volute dagli Stati Uniti e dalla Cia per fermare le rivoluzioni socialiste ai tempi della Guerra Fredda e trovare quel filo conduttore unico che legava l’Italia al Sud America rimanendo nel contesto della vita di Diego.

Non avrei creduto possibile mostrare al mondo che Maradona fosse finito nel mirino di quella che lui definiva la mano nera già a partire dalla fine degli anni ’80. E che le squalifiche subite nel ’91 in Italia e nel ’94 ai mondiali negli USA furono con ogni probabilità diretta conseguenza delle sue scelte politiche al fianco dei nemici giurati degli Stati Uniti. Né avrei pensato di poter fornire nuovi elementi mai emersi finora capaci di mettere una volta per tutte in dubbio la versione ufficiale aprendo a nuove documentate ipotesi.

Non avrei mai creduto fosse possibile, fino a quando non mi sono imbattuto tra documenti desecretati e documenti di archivio nel Diego rivoluzionario. Il pugno che sfidò gli imperialisti per riscattare il sud del mondo.

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