Nella puntata di ieri dicevo delle quattro forme del neoliberismo. Cioè lo smantellamento dello Stato sociale: pensioni, sanità, ospedali, le cose che hanno tagliato negli ultimi anni. Deregolamentazione dei mercati, liberalizzazione di merci e capitali, abolizione di ogni protezionismo, prima di tutto le frontiere.

Le conseguenze disastrose per la popolazione di tali “riforme”, sono semplicemente un effetto collaterale, ritenuto doloroso ma necessario nella logica dei dominatori. Diciamolo francamente: non gliene importa assolutamente nulla. L’importante, per lo speculatore internazionale, è moltiplicare il capitale. Cosa avvenuta effettivamente nelle borse, negli ultimi decenni. Nel lungo termine, tali politiche sono un paradiso economico per le lobbies, per le corporate, mentre sono un disastro per il Modello Smes (small and medium enterprises), cioè per le piccole e medie imprese. Questo è un punto nodale del mio ragionamento sull’economia umanistica.

L’economia umanistica è un’economia che guarda l’uomo e l’uomo ovviamente è spossessato della sua identità nel momento in cui lo si guarda in una logica di corporate, di multinazionali, di aziende di grandissima dimensione. Ora, io di mestiere tengo corsi per dottori commercialisti. In questo momento parlo con oltre cento di loro, che mi raccontano del disastro dei loro clienti che sono quasi tutti piccole e medio imprese. Spesso micro-imprese, cioè aziende con meno di dieci dipendenti. Ebbene, questa moltiplicazione del capitale è il disegno del mondo corporate. Vi ricordo il documento “Reviving and restructuring the corporate sector post-covid”, scritto dal Presidente Mario Draghi a dicembre 2020, prima di essere Presidente del consiglio, come banchiere. E’ il programma economico di questo Governo. Ecco perché io sono contro, come con tutti i Governi che spingono per l’attuazione del Recovery plan, non si oppongono e consegnano il mio Paese, il mio Parlamento a un vero e proprio diktat internazionale.

Le lobbies, le corporate, ne hanno un grande giovamento ed è scritto per tabulas, cioè agli atti. Mentre quelli che la pagano, nella logica dei dominatori, sono le piccole e medie imprese. Quelle che creano la maggior parte dei posti di lavoro in Italia. Quindi quali saranno le conseguenze? Pensate un po’ a cosa succederà alla disoccupazione.

Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi