Stop alle mascherine all’aperto a partire dal 28 giugno. È quanto deciso dal Ministero della Salute, con disposizione firmata da Roberto Speranza nei giorni scorsi. Una decisione, quella del Governo, discussa e dibattuta a lungo, che non convince a pieno l’intera comunità scientifica: si teme, infatti, il mancato utilizzo del dispositivo medico in situazioni di incontri ravvicinati o in luoghi affollati.

Non solo mascherine: il Covid-19 continua a far discutere anche per quanto riguarda altri punti di vista, come la variante Delta, che sembra essere più contagiosa rispetto a quella inglese di addirittura il 60%. Dibattito acceso anche per quanto riguarda il vaccino e in particolare le dosi Pfizer che potrebbero, secondo gli esperti, scarseggiare nei prossimi mesi. Massimo Ciccozzi, epidemiologo e professore universitario, ha spiegato il proprio punto di vista.

“La mia unica paura è che venga presa come un tana libera tutti. Se io vado in un luogo dove c’è gente e ho incontri ravvicinati, la porto. Senza solamente quando la distanza tra me e l’altra persona c’è e esiste. Attenzione, perché prima del vaccino è la mascherina che ci ha salvati.

La variante Delta è più contagiosa. In Inghilterra hanno fatto una sola dose di vaccino e forse per la variante inglese andava anche bene. Non si aspettavano quella indiana: una dose sola protegge al 33% e infatti i numeri di casi sono aumentati. Capisco quello che è successo nelle RSA nella prima fase, erano impreparati. Tutti si aspettavano che arrivasse dalla Cina e invece in Lombardia è arrivato dalla Germania. Nella seconda fase bisognava fare formazione con i medici di famiglia. Perché le RSA sono state colpite? Bisognava prendere provvedimenti. La medicina del territorio va riformata.

Le dosi? Confido arrivino quelle necessarie. Abbiamo già una grande fetta di vaccinati. E poi, l’anno scorso abbiamo combattuto il vaccino con isolamento a mascherine: chi non ha il vaccino, sia più attento degli altri. La variante è coperta ad oggi dal vaccino. Il Covid sarà il nostro compagno di viaggio e dovremo abituarci a vaccinarci a tempi regolari, magari una volta l’anno, fino a quando diventerà un banale raffreddore”.