Che ne sarà del Movimento 5 Stelle? Chi sarà il capo politico dei pentastellati? Ieri in conferenza stampa l’attacco dell’ex Premier Conte a Beppe Grillo è stato durissimo: “Credo che non abbia senso imbiancare una casa che ha bisogno di profonde ristrutturazioni – ha detto – se la mia testa mi suggerisce che il percorso è sbagliato, non posso prestarmi ad un’operazione in cui non credo”. Un discorso che si è concluso passando la palla al Movimento chiamato a votare il nuovo statuto da lui indicato.

La replica di Grillo non ha tardato ad arrivare: “Conte non ha né visione politica, né capacità manageriali – ha scritto sul suo blog – non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione. Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco”.

La rottura, che fino a poche settimane fa sembrava impossibile, adesso c’è e pare ormai essere irreparabile: “La porta mi sembra chiusa in maniera pressoché definitiva, almeno da parte di Grillo – ha commentato ai nostri microfoni Pietro Salvatori la convinzione era quella che questo scontro si ricomponesse, ma la situazione è assolutamente irreversibile”.

A ‘Lavori in corso’ Luigia Luciani ha fatto il punto sul futuro del Movimento proprio con lui, ecco che cosa ha detto il giornalista dell’Huffingtonpost in diretta.

“Grillo si è preso la scena politica? La sensazione era quella e anche i fatti. Dopo di che si diceva di un Grillo rabbioso, che avrebbe risposto già in serata alla sfida che gli ha lanciato Conte. Un Grillo che si è preso qualche ora e poi ha lanciato il post così come lo ha lanciato ieri sera. Ed eccoci qua che si consuma una frattura che solo fino a dieci giorni fa era impensabile nel Movimento.

La convinzione era quella che questo scontro si ricomponesse, ma la situazione è assolutamente irreversibile, soprattutto perché Grillo ha comunicato che indirà la votazione del comitato direttivo. La porta mi sembra chiusa in maniera pressoché definitiva, almeno da parte sua. Certo è che ieri Conte ha dato una bella accelerata con quella specie di ultimatum sulla votazione del suo statuto e con parole anche ruvide nei confronti di Grillo. Da questo punto di vista la risposta di Grillo è coerente con la durezza dei toni di Conte. C’è stata una telefonata giorni fa piuttosto aspra.

Quando si parla di Grillo, i suoi rapidi innamoramenti e disinnamoramenti vanno sempre tenuti nel panorama degli avvenimenti. Lui non si fida più di Conte. Ricostruendo si può risalire ad alcuni momenti in cui Conte lo ha deluso anche sul piano personale. Penso alla presa di distanze sulla presa di posizione riguardo il figlio.

La storia del Movimento 5 Stelle è questa: una storia di grandi ideali traditi e soprattutto di un continuo arrovellarsi attorno a strutture, posizioni, poltrone, organizzazioni e ruoli di potere. Questo mi sembra l’ultimo.

Cosa succede all’interno del Movimento? Non siamo ancora in grado di dirlo, è una cosa successa poco fa, però c’è “un’anima contiana” nel Movimento 5 Stelle. I “contiani” ci sono e sono tanti. Dobbiamo vedere anche cosa farà lo stesso Conte, è difficile che si metta fuori. E’ del tutto probabile che possa lavorare alla costruzione di un suo partito.

Le posizioni dei partiti riguardo il cashback? Per il Partito Democratico è un bel problema, e lo è anche per tutti quelli che nei 5 stelle pensavano che la strada giallo-rossa fosse una strada segnata. Questo rientra subito in discussione. Il partito che è il principale di questa maggioranza entra in fibrillazione è ovvio che delle ripercussioni potrebbero esserci nel Governo”.