Alessandro Di Battista la linea politica scelta dal Movimento all’indomani della caduta del Governo Conte proprio non la accetta. Ne parla come di un grande amore che lo ha ferito, ai nostri microfoni. Il “suo” Movimento non c’è più, ha abbandonato quegli ideali che riempivano le piazze di tutta Italia per seguire l’uomo Goldman Sachs, “l’apostolo delle élite” di cui oggi nessuno sembra voler ricordare vecchie decisioni.

L’addio al Movimento per ora pare definitivo, quindi, ma sul futuro l’attivista non chiude nessuna porta: “Se creerò un nuovo movimento? Ci penserò – risponde in diretta – come penserò ad altre soluzioni. Qualora il Movimento dovesse uscire dal Governo Draghi e comprendesse l’errore fatto magari potrei rientrarci”.

Mario Draghi, insomma, è punto di rottura di questa travagliata storia d’amore e Alessandro Di Battista su questo governo che tutti sin da subito hanno presentato come “miracoloso” non fa sconti: “È veramente il Governo dell’assembramento! Non si è mai visto al mondo un Governo in cui governano l’estrema destra e parte dell’estrema sinistra”. Tema, questo, sul quale si snocciola gran parte del sul suo libro uscito da pochi giorni dal titolo: ‘Contro! Perché opporsi al governo dell’assembramento‘.

Non solo Draghi e Movimento 5 Stelle: Di Battista in diretta a ‘Lavori in corso’ commenta più temi. Dal totale appiattimento dei politici “incapaci di prendere posizione nette“, alla commistione tra politica, interessi economici e media che ci impediscono di essere un paese veramente libero. Passando poi per il disegno dietro il crollo del Governo Conte e per l’operato di Virginia Raggi sulla città di Roma che troppi, a suo dire, criticano ingiustamente. Ne ha parlato in diretta con Stefano Molinari e Luigia Luciani. Ecco la sua intervista completa.

“Ora prendo scelte anche pensando ai consigli di mamma”

“Io ieri sono stato dalla dottoressa Annunziata e senza rendermene conto, perché mi sono rivisto questa mattina, ho detto che da quando mia mamma non c’è più mi interessa molto meno il giudizio altrui. Ed è vero. La sofferenza per la scomparsa di mia mamma è stata così grande… Quella tragedia che abbiamo vissuto ho provato non dico a trasformarla, perché poi il dolore non si cancellerà mai, ma ho pensato che devo rendere felice anche lei. E quindi le mie scelte le prendo anche pensando a quel che potrebbe consigliarmi lei”.

La storia di Draghi dal Tesoro al Governo, passando per Goldman Sachs

“Io anche nel libro scrivo che qualora il presidente Draghi dovesse prendere scelte politiche dissimili da quelle che ha preso in passato io sarei più contento. Però banalmente il libro, a parte il primo capitolo, si occupa nel secondo, terzo e quarto capitolo del passato del presidente Draghi. Racconta la storia di Draghi da Direttore Generale del Tesoro, di Draghi da Governatore della Banca d’Italia, di Draghi da Presidente della Bce. E il libro poi prosegue nell’analizzare la commistione tra politica e finanza, che è nata fondamentalmente 30 anni fa. Pensate che Draghi esce da Direttore Generale del Tesoro e viene assunto in Goldman Sachs. E la stessa cosa poi avviene con i suoi successori.

In realtà possiamo arrivare nel presente a quanto successo poche settimane fa a un ex ministro dell’Economia importantissimo come Pier Carlo Padoan, colui che nel Governo Gentiloni in pochi minuti in Consiglio dei Ministri riuscì a trovare 20 miliardi di euro con un decreto ‘Salvabanche’ per aiutare le banche. Ecco, con quel decreto l’ex ministro Padoan di fatto salvò Mps e adesso è uscito dal Parlamento, dopo essere stato eletto proprio a Siena, per occupare la presidenza di Unicredit. E Unicredit è una banca che in questo momento è interessata all’acquisizione di Mps, che è stata di fatto salvata dal denaro pubblico”.

“Tutti vanno verso la privatizzazione della società”

“Come vedete ci sono una serie di corsi e ricorsi storici, una serie di agganci che secondo me l’opinione pubblica ha il diritto/dovere di conoscere per poi non soltanto combattere, ma anche vedersi garantiti maggiormente dei diritti. Il passato si potrebbe ripetere.

Quasi tutti negli ultimi 30 anni sono andati verso la privatizzazione della società, verso una lenta disgregazione dello stato sociale. Guardate quanti posti letto c’erano in Italia negli anni ’80 e guardate quanti ce ne sono oggi. Negli ultimi anni, dalla caduta del muro di Berlino in poi, ha vinto un unico sistema che è un sistema iperliberista che ha pregiudicato lo stato sociale e soprattutto la classe media. Durante la fase pandemica pochi ricchi si sono arricchiti a dismisura e la classe media che è sempre stato il motore economico, sociale e culturale di questo Paese, via via si sta polverizzando. E quindi aumenta il numero dei poveri e aumenta l’enorme divario tra ricchi e poveri. E’ la realtà dei fatti”.

“Se M5S avesse mantenuto la linea dura su Conte…”

“Non ho la controprova, quindi non ne sono sicuro, però dubito che Draghi avrebbe scelto, si sarebbe prestato a presiedere un Governo di fatto sostenuto solamente da Lega, Forza Italia e Partito Democratico. In quel caso il Partito Democratico si sarebbe staccato. Per cui chissà se mantenendo la linea dura, fino alla fine, sì Conte avrebbe addirittura cancellato l’ipotesi Draghi e avrebbe permesso la rientrata dell’opzione Conte ter. Io credo che in politica quando si sceglie una linea bisogna portarla fino in fondo a compimento”.

“Non c’è opposizione”

“Quello che contesto alla Meloni, che fa giustamente il suo gioco che le sta portando consensi, è che oggi dal punto di vista democratico c’è un problema. Probabilmente gli ex del Movimento 5 Stelle fanno un’opposizione più vera. Non c’è opposizione. Mi spiego: avete letto il caso del quasi bulimico utilizzo dei voli di Stato da parte della Casellati. Ecco, qualora questo utilizzo spasmodico lo avesse fatto Roberto Fico, la Meloni avrebbe attaccato. E’ evidente. Perché tace? E’ opposizione all’interno del Parlamento, però poi all’esterno del Parlamento è alleata di Forza Italia e Lega in tutte le regioni. Questo gioco delle parti non può funzionare. Sembrano scemenze, però l’etica della politica è importante. Se fossimo stati all’opposizione avremmo pacificamente occupato l’ufficio di Presidenza del Senato fino a quando non fossero arrivate spiegazioni”.

“Incredibile: vinci le elezioni, ma sei minoranza in CdM”

“Io in tanti momenti in precedenza ho pensato di lasciare il Movimento, perché c’erano cose che non condividevo. Esattamente come una storia d’amore che uno prova a recuperarla fino alla fine, poi succede qualcosa che ti fa capire che è irrecuperabile. E per quanto mi riguarda è avvenuto con il sostegno al Governo Draghi.

Per il fatto che i sondaggi siano molto scarsi, la classe dirigente del Movimento 5 Stelle se ne dovrebbe occupare. Però è anche vero, proprio per dare a Cesare quel che è di Cesare, che una serie di leggi sono state portate a casa. Soprattutto durante il Conte 1. Io spesso dico non grazie alla Lega, ma insieme alla Lega.

Oggi in Consiglio dei Ministri il Movimento 5 Stelle è minoranza. Incredibile: hai vinto le elezioni, con una campagna elettorale molto dura, e poi tu dopo due anni Governi con tutti di fatto trasformandoti in minoranza in Consiglio dei Ministri. Per me era inaccettabile, per questo sono uscito. Però ho avuto bisogno del tempo perché è stata una storia d’amore”.

“Il Governo dell’assembramento”

“In realtà tanti miei ex colleghi, mentre prima mi criticavano perché io criticavo il Movimento 5 Stelle su alcune linee politiche, conoscendomi sanno che una persona come me non avrebbe potuto fare diversamente quando il Movimento ha deciso di entrare nel Governo dell’assembramento. Perché è veramente il Governo dell’assembramento. Non si è mai visto al mondo un Governo in cui governano l’estrema destra e parte (diciamo) dell’estrema sinistra. Posto che vi sia ancora. Non si è mai vista una cosa del genere. E la responsabilità non può essere una scusa. Fare politica significa prendere scelte divisive, significa che chi vince le elezioni decide, poi si fanno i conti. Questa è democrazia. Oggi il cittadino con chi se la prende?

Altra cosa che contesto alla politica è che non prende posizioni su argomenti dirimenti, ma si occupa soltanto di liste, contro-liste, candidature, contro-candidature. E’ molto avvilente lo spettacolo all’esterno”.

“Tutti appiattiti, nessuna assunzione di responsabilità”

“Oggi io temo, mi auguro di sbagliarmi, che i prossimi 5 anni saranno drammatici per quanto riguarda la condizione sociale-economica del Paese, in particolar modo per gli under 30. Per cui mi è venuto in mente questa proposta del servizio civile ambientale. Anche questo significa provare a contribuire al miglioramento della società, lo sto facendo senza essere pagato da denaro pubblico. E con una libertà che, quando si è all’interno di un’organizzazione politica, è sempre minore.

Oggi tutti i politici, guardate la questione israelo-palestinese, dicono la stessa barbosa cosa senza assumersi la responsabilità di una posizione di rottura o onesta intellettualmente. Qualcuno capace di prendere posizione nette è sempre utile. Se in futuro mi chiedessero di rientrare in politica, come molti mi chiedono, valuterò. Ma non rinuncio a una serie di posizioni politiche che mi contraddistinguono”.

Virginia Raggi

“Io Virginia Raggi la sostengo e l’ho sempre sostenuta, sono ampiamente soddisfatto del suo operato. La cosa che meno funziona è la gestione dei rifiuti, anche se il principale responsabile è la regione Lazio. Il comune si occupa della raccolta, lo smaltimento è della regione. Io sono convinto che qualora ci fossero state le Olimpiadi Roma sarebbe fallita. La riprova sono le Olimpiadi di Londra. Queste mega manifestazioni non sono più economicamente valide. Io da cittadino romano non ho mai visto un rifacimento e una riqualificazione di parchi e strade come quello fatto da Virginia Raggi. E poi si può dire tutto a questa donna, ma nessuno ha contrastato il malaffare come lei. Io non ricordo nella mia vita denaro non buttato dalle amministrazioni, ditemi un progetto dell’Amministrazione Raggi che ha sperperato pubblico. Vedo bilanci in attivo, nuovi autobus… Non ha risolto tutti i problemi certo, ma io la rivoterò convintamente. Come stavamo 5 anni fa?”

Giuseppe Conte

“Conte come capo politico? Non so dare un giudizio perché di fatto non si è ancora insediato. Attendo le proposte come qualsiasi cittadino. Con lui ho un rapporto molto leale, per alcune cose sa che ho criticato molto il suo Governo, soprattutto sulla questione delle concessioni Benetton”.

Nuovo Movimento e futuro con i 5 Stelle

Se creerò un nuovo movimento? Ci penserò, come penserò ad altre soluzioni. Sono appena uscito dal 5 Stelle e ho bisogno di qualche mese per valutare. Deciderò l’opzione per me e per le idee che penso di rappresentare. Qualora il Movimento dovesse uscire dal Governo Draghi e comprendesse l’errore fatto magari potrei rientrarci. Però dovrebbe comprendere gli errori, cambiare linea politica sperando che possa essere coerente con le mie idee che un tempo erano perfettamente speculari alla linea del 5 Stelle. Non escludo un ritorno… Essendo stato innamorato nel Movimento 5 Stelle…

I “poteri forti” dietro la caduta del Governo Conte

“A mio modo di vedere, per le paghe da terzo mondo che ci sono nel nostro paese in relazione al costo della vita, l’unica soluzione è la detassazione delle micro imprese che sono l’ossatura del nostro paese. Ma evidentemente uno di quei poteri forti che ha spinto il Governo Draghi, Confindustria, si oppone a politiche del genere. Confindustria ha lavorato per sostituire il Governo Conte con il Governo Draghi, non è un segreto. E tra l’altro Confindustria è proprietaria del Sole 24 Ore, e questo fa capire anche la commistione tra politica, interessi economici e sistemi editoriali del nostro paese che è un altro problema enorme. Non diventeremo mai un paese libero se non legifereremo sul conflitto di interessi tra poteri finanziari e poteri mediatici”.

Colossi finanziari e aziende farmaceutiche

“Analizzo il fatto che esistano colossi finanziari che in base ai loro investimenti determinano non soltanto le scelte dei politici ma anche la sopravvivenza di determinati politici. Il fatto che oggi Black Rock stia investendo in case farmaceutiche, social media e nelle industrie di armi mi fa capire che ritengono quei settori il futuro. E io scrivo nel mio libro che l’Europa non si può permettere di stare in guerra con tutto il mondo. Con la Cina, la Russia, tutto il mondo arabo. È la Guerra Fredda 2.0 e sarà vantaggiosa per le multinazionali delle armi”.

Pierluigi Lantieri