“Devi prendere le cose belle quando le hai davanti, perché se non lo fai le prenderà qualcun altro.” Siete d’accordo con questa affermazione? Siete persone che davanti al “vostro treno”, ci salite senza pensarci troppo oppure siete quelli che aspettano in stazione e non si decidono mai? 

È questo il tema su cui ci siamo interrogati questa settimana sulla pagina Facebook di Io le donne non le capisco, ed è ciò di cui abbiamo discusso insieme a Rudy Zerbi e Manlio Dovì. 

La settimana scorsa è andata in onda la finale di Amici, un’edizione estremamente seguita, e Rudy Zerbi ci racconta che “Maria De Filippi e il suo staff sono sempre in continuo rinnovamento e quest’anno lo è stato. Spesso con i talenti è come con la vendemmia, quest’anno è stato  fortunatissimo. Oggi sono uscite le classifiche degli album più venduti e al primo, al secondo e al quarto ci sono Sangiovanni, Daddy e Aka7even. Per me è una grande soddisfazione aiutare tanti ragazzi soprattutto in questo periodo che per il mondo dell’arte è particolarmente difficile. Penso che il talento quando c’è in modo evidente prima o poi esce e non c’è niente e nessuno che possa fermarlo. Certo Amici è una grande opportunità che viene data ma penso anche che c’è tanta gente che non ha fatto talent e alla fine è riuscito ad emergere. Amici è una scuola ed è questo che lo differenzia: la scuola esalta ancora di più il talento perché lo fa maturare durante il corso dell’anno. 

Non amo i complimenti e non amo parlare di me, se posso dire di avere un talento è quello di provare ad anticipare il treno. Io sul treno ci salgo velocemente, anche quando in corsa, e cerco di trovare posto prima che parta, non amo stare in coda. Alcune volte il treno lo prendi anche in faccia però chi non risica non rosica. 

Amici nasce proprio per un treno da prendere, quando la discografia stava vivendo una crisi profonda, decisi di salire su quel treno. La mia scelta fu molto criticata ma per un discografico era una opportunità poter prendere dal programma talenti già lavorati, scoperti da Maria e dalla sua squadra, che uscivano già conosciuti, un lavoro che la discografia non poteva più permettersi. 

Salì su quel treno per primo e poi arrivarono tutti. Fu una scelta che ai tempi premiò. Il consiglio che posso dare a chiunque senta di avere un talento è di essere più unico e poco imitativo possibile, avere talento vuol dire essere diverso da tutti gli altri, chi viene a un provino e imita la canzone originale non è altro che  una fotocopia ed è destinato a non lasciare il segno. Cercate di essere voi stessi più possibile perché chi cerca il talento cerco quella. Senza dimenticare che lo studio è fondamentale, nella vita bisogna documentarsi. 

Disciplina o sregolatezza? Sono sempre un po’ diviso nel senso che Amici è una scuola e c’è disciplina ed è fuori discussione, dall’altra parte però va riconosciuto che molto spesso arte e genio difficilmente riescono ad andare di pari passo con la disciplina. Bisogna lavorare duro affinché le due cose collimino. Ci sono talenti rigorosi che studiano e grandi talenti, che però poi spesso si bruciano, fanno della poca disciplina una regola di vita. Io sono un sostenitore del fatto che bisogna studiare tanto e cercare di seguire le regole. 

Non ho rimpianti, sono contento delle scelte che ho fatto anche quando si sono rivelate tortuose, difficili. Le cose che si sono rivelate apparentemente errori sono quelle che mi hanno aiutato a crescere. Essendo pieno di difetti ho fatto errori che mi hanno fatto capire che non dovevo farli più.

Ho lavorato tanti anni con Battiato, lui, Lucio Dalla e Gianni Morandi posso definirli amici al di là del lavoro. Battiato aveva non solo il talento per la scrittura e il canto ma era il più grande imitatore di Patty Pravo. Era un grande barzellettiere, uomo di grandissima ironia e autoironia e la definizione di colto o filosofo gli stava stretta e si divertiva tanto a scherzare e prendere in giro i giornalisti. Come tutti i veri artisti era uno che non amava dire quanto aveva studiato. Noi abbiamo un lato pubblico e più privato che quasi nascondiamo con pudore senza renderci conto che è la parte più bella. 

Coma mi lasciano i ragazzi? Sono molto grato a loro, mi tengono attaccato alla realtà di oggi. Grazie a loro c’è una parte di me che continua a rimanere giovane, aggiornata, piena di entusiasmo. Frequentando tanti ragazzi giovani spero di essere migliore anche come padre, devo molto a questi ragazzi. Capisco anche che una categoria della quale si parla troppo poco, gli insegnati, meriterebbero molto di più, mi rendo conto quanto sia complicato questo mestiere. Tutte le volte che finisce la scuola di Amici esco come se avessi fatto il pieno di benzina, sono più di dieci anni che lavoro a questo talent e invece di invecchiarmi, almeno nell’anima, mi ha ringiovanito”. 

Per il comico Dovì “il treno va sempre preso, nelle occasioni importanti non ho perso tempo e me la sono giocata bene. Non è solo cogliere l’occasione al volo ma giocarsela bene. In base alla mia esperienza ho preso tanti treni ma non sempre me la sono giocata bene, sia in lavoro sia in amore. Ad esempio ora sto vivendo  una storia d’amore e rispetto a prima me la sto giocando meglio, ho l’esperienza che fa la differenza”.

Sonia D’Agostino