Si è parlato a lungo di Roma e Milano, ma i dubbi sul prossimo candidato per le amministrative autunnali imperversano anche a Napoli, dove la situazione è non meno intricata, come emerge anche dall’analisi del direttore de “Il Mattino ” Federico Monga.
Qualche nodo nel centrodestra, più dubbi nel centrosinistra, la cui pista principale che portava a ipotizzare il nome di Gaetano Manfredi come ipotesi principale: pista che però si sta sgonfiando in queste ore per motivi legati al bilancio cittadino.

Così come a Roma, la compagine del centrodestra si è incontrata anche per decidere il candidato per Palazzo San Giacomo. Tutto porterebbe a pensare al nome di Catello Maresca, pm che ha inviato una richiesta di aspettativa al Csm per essere libero fino a novembre; formalizzando di fatto la candidatura.
Il punto a ‘Lavori in Corso’ con il direttore Federico Monga.

C’è un grande caos, perché da quel che abbiamo capito presto arriverà il no definitivo di Manfredi, il quale sta chiedendo un segnale politico concreto, ovvero un atto parlamentare per cercare di risolvere il macigno dei debiti di Napoli; atto politico che nell’immediato è difficile da portare in aula visto tutto quel che c’è da affrontare in questo periodo, per cui si tirerà indietro.
Si rincorrono le voci più disparate: per ora Napoli sembra rimanere ancora un po’ la riserva dell’alleanza tra 5 Stelle e PD. In tal senso adesso le primarie non sembrano essere più quello strumento di democrazia, partecipazione, confronto e dibattito, ma l’ultima riserva quando l’alleanza non riesce a decidere.

Fare il sindaco è diventato veramente complesso: risorse non ce ne sono più. Napoli è la punta di un iceberg enorme, perché ci sono tante città italiane che sono indebitate.
Parliamoci chiaro: fare il sindaco vuol dire guadagnare un terzo di un parlamentare qualsiasi avendo rischi penali enormi, con le varie magistrature in agguato. Il fatto che nessuno voglia fare il sindaco è il segno lampante della lontananza dei partiti dal cittadino
“.