“Il tribuno della radio”: questa la definizione partita direttamente oggi dalla versione cartacea del quotidiano “la Repubblica” per Enrico Michetti, dato da giorni come possibile opzione per il centrodestra a Roma. Del resto anche i media hanno cominciato a rilanciare il nome con più insistenza, inserendolo nelle stesse colonne di altri volti illustri come Guido Bertolaso, Giulia Bongiorno, Andrea Abodi e Francesco Rocca.

Ultimo articolo, in ordine di tempo, proprio quello in cui il direttore della Gazzetta Amministrativa viene definito “tribuno” e dove si fa il punto punto sulla “grande fuga” dei candidati sindaci di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. La coalizione di centrodestra è di fatto rimasta l’ultima senza un nome, non solo nella Capitale, tanto che uno stallo prolungato potrebbe davvero compromettere la corsa al Campidoglio. Sarà il professor Michetti la tessera risolutiva di questo mosaico?

Interpellato in diretta da Luigia Luciani e Stefano Molinari, Michetti non si tira indietro: “Mi è stata chiesta la disponibilità, la cosa mi lusinga tantissimo. Ho un grande piacere di farlo, qualora venissi scelto”.

Ecco l’intervento del Prof. Michetti a Lavori in Corso.

“Accetterei la candidatura”

“Vedo che il nome continua a girare, la decisione spetta alla politica. Su Roma, che è la decisione più complessa, spetta alla politica di vertice. Per cui io sono molto lusingato del gradimento ricevuto, è un incarico che accetterei molto di buon grado ma non spetta a me.

Questa cosa la apprendo dai giornali ormai da dieci giorni. È un incarico che non si rifiuta. È l’unico incarico che non rifiuterei. Bisogna essere onesti con la vita: è un sogno poter fare qualcosa per la tua comunità”.

“Tribuno della Radio”

Mi hanno definito ‘Tribuno della Radio’? E’ una parola nobile. Forse il momento più alto della Repubblica romana sono state le forme dei tribuni della plebe. Coloro che pensavano di dare un lavoro attraverso la distribuzione equa dei territori di conquista. Io vedo tanta nobiltà nel termine tribuno. Il tribuno è colui che sa parlare alla gente, la sa coinvolgere nelle iniziative da portare avanti”.

“Non si può governare senza competenza”

Il tecnico ha un ruolo ma deve avere anche capacità politiche. La politica è insostituibile perché ha un ruolo di mediazione tra l’interesse del cittadino, le istanze dello stesso e l’esercizio del potere, dell’autorità. La politica ha un ruolo importante, in questa fase e nella città più complessa del mondo è chiaro che non si può governare senza competenza”.

“Deve essere una squadra totalmente politica”

Mi è stata chiesta la disponibilità, la cosa mi lusinga tantissimo. Ho un grande piacere di farlo, qualora venissi scelto. Questa è la realtà che mi si para dinanzi. La squadra credo che debba essere necessariamente e totalmente politica. La politica deve tornare al centro del sistema, troppe volte è stata denigrata ed ha piegato le gambe colposamente. Oggi, se abbiamo avuto degli imbarazzi enormi nella gestione della cosa pubblica, è perché la politica è stata delegittimata. Credo che la politica sia insostituibile e che abbiamo vissuto una stagione anomala dove la politica è stata sostituita da qualcosa che poi non aveva né i compiti né la funzione. Bisogna riuscirci con la politica a fare le cose”.