Le speculazioni finanziarie dei periodi di crisi, non ultima quella del coronavirus, sono possibili solo in un contesto sociale che ha tolto il dibattito morale dal pensiero economico. Così appare del tutto normale che nei mesi nei quali si distruggono centinaia di migliaia di piccole imprese, chiudendole e impedendo loro di lavorare senza alcun indennizzo pubblico sostanziale, le aziende corporate di alcuni settori facciano affari d’oro nelle borse. Tali proventi in parte andranno a ricomprare a prezzi di saldo interi comparti economici così spazzati dal mercato.

Questa è una chiave economica del tema del coronavirus. Vi faccio una facile previsione di quello che succederà a livello mondiale con questa presunta crisi economica.

Avendo tolto il dibattito morale dal tema economico si apre la strada alle speculazioni. Nessuno si pone per esempio la domanda se sia giusto andare a massacrare con migliaia di accertamenti piccole imprese e liberi professionisti dopo che le hai chiusi per un anno, ma invece è giusto non andare a chiedere i soldi alle multinazionali che non pagano le tasse in Italia. Nessuno affronta questo argomento.

La cosa più grave è che queste chiusure, questi lockdown, queste scelte sono asimmetriche nei risultati. Le piccole e le micro imprese vengono costrette a chiudere e le grandi corporate si potranno comprare interi comparti a prezzi di saldo. Arriveranno in Italia nei prossimi anni, penso dopo il 2023, e a quel punto i giochi saranno già chiusi.

Malvezzi Quotidiani, pillole di economia con il Prof. Valerio Malvezzi