Qualcuno lo dà ormai per certo, ma per il momento non è ancora arrivata la fumata bianca sulla candidatura dell’attivista Imma Battaglia alle primarie del centrosinistra per Roma. Una scesa in campo ancora in fase di valutazione anche se, come ha rivelato ai nostri microfoni, “c’è una grande delusione rispetto all’annullamento totale della partecipazione femminile da parte del Pd”.

La mancanza di donne ai posti di comando del più rappresentativo partito della sinistra italiana è un tema emerso con grande chiarezza già addietro, in particolare in occasione della formazione del Governo Draghi e durante la redistribuzione di incarichi tra Parlamento e la segreteria dem. Ora il problema si ripropone in sede di selezione delle figure che verranno presentate per le prossime elezioni amministrative.

Su Roma la scelta di Gualtieri ha di fatto reso le primarie “farlocche”, come le ha definite in diretta Imma Battaglia. La leader del Movimento LGBT+ Italia ha anche detto la sua sul Ddl Zan, su cui l’area di sinistra manifesta in piazza ma in Parlamento non riesce a trovare la via per approvarlo: “In fin dei conti dico che c’è una bella maggioranza… Ci stanno i 5 Stelle, c’è il Pd, adesso non mi venissero a raccontare che non sanno fare la conta dei numeri”.

Ecco l’intervista a Imma Battaglia a Lavori in Corso, con Luigia Luciani e Stefano Molinari.

“Delusa dal Pd, saranno primarie farlocche”

“A me interessa un progetto per la città di Roma, soprattutto un progetto di sinistra. Il mio sogno è mettermi a disposizione per tornare a far vivere una città che non merita di essere nelle condizioni in cui è. Ma queste cose non si possono fare da soli, si fanno con assemblee e gruppi. Io do solo la mia disponibilità, quindi per adesso c’è ancora un condizionale. Sicuramente c’è una grande delusione rispetto all’annullamento totale della partecipazione femminile da parte del Pd.

Passo indietro di Cirinnà? Perché sono primarie farlocche. Monica ha fatto bene, tutto sommato. Perché o si punta su Monica, con tutta la sua storia… La politica fatta sulla rappresentanza femminile è una roba stantia. Basta, punto.

Io da questo punto di vista sono una cittadina delusa. Mi accodo al coro di tutta una fetta di persone, anche non necessariamente politicamente impegnate che trovano un esercizio di potere anacronistico. Qui il tema è di far nascere una città: ci si deve sporcare le mani”.

“Ca nisciun’ è fess”

Anche rispetto al Ddl Zan la politica si fa nella capacità di stanare il presidente della Commissione. E per stanare il presidente della Commissione ci deve stare tutto un partito dietro. Quando hanno fatto gli accordi rispetto alle Commissioni e hanno deciso che davano la Commissione Giustizia alla Lega, ma che qualcuno non lo sapeva che il Ddl Zan sarebbe passato dalla Commissione Giustizia? Qualcuno rispondesse a questa domanda.

Fatemi dire una cosa: i politici alla Camera e al Senato sono ben retribuiti, chi non è ben retribuito sono quelli che fanno i consiglieri comunali, che prendono 150 euro di gettone di presenza senza contributi. I parlamentari sono ben pagati per fare questo lavoro. E tocca a loro. Non è che si possono tirare indietro.

In fin dei conti dico che c’è una bella maggioranza… Ci stanno i 5 Stelle, c’è il Pd, adesso non mi venissero a raccontare che non sanno fare la conta dei numeri. Questo è quello che dico. La piazza certe volte fa comodo. E ricordo anche a tutti che sono stati i 5 Stelle a fermare nella legge sulle Unioni civili la questione delle adozioni”.

“Senza omosessuali Pillon e Adinolfi non esisterebbero”

“Pillon e Adinolfi non esisterebbero se non ci fosse la popolazione omosessuale. Proprio loro si suiciderebbero. Chi se ne frega di Pillon, non pervenuto. Pillon non sa cosa dire. Ora siamo seri, ti sembra una dichiarazione seria ‘adesso mi tolgo l’abbonamento di Sky’… Ci dispiace per te, ci dispiace per Sky che ora ha un cliente in meno.