Un’intera nazione ferma, senza andare a lavorare, chiusa in casa: se ce l’avessero detto prima del 9 marzo del 2020 non ci avremmo mai creduto. Neanche nella migliore delle trame di un film o del più avvincente dei romanzi era ipotizzabile che per via di un provvedimento del Governo tutta Italia avrebbe smesso in blocco di svolgere le sue normali funzioni. Eppure è successo. In nome di un’emergenza sanitaria il Paese si è fermato.

Oggi, a distanza di più di un anno, la ripresa appare così lenta e lontana che i disagi e la disperazione iniziano prepotentemente a farsi strada negli animi degli italiani. Un’emergenza – è questo il nodo fondamentale – che secondo il Prof. Enrico Michetti oggi non trova più fondamento. La situazione emergenziale infatti implica per ciò stesso di essere temporanea e come è evidente ormai non è più questo il caso.

Il diritto al lavoro è stato calpestato. Lui, il più importante di tutti i diritti fondamentali, più della libertà e della salute, ha subito un arresto del tutto illegittimo che sta generando danni insanabili all’intera popolazione.

Il discorso che fa il Professore Enrico Michetti in questo video è esemplare. Una patria vera è quella che si stringe attorno al cittadino in difficoltà e questa, appare chiaro, non è patria.

“Purtroppo oggi siamo governati da delle lobby, da gruppi di potere che diventano sempre più ossessivi nella richiesta di denaro. Guarda il caso della Superlega: il mondo sta andando in quel senso. Per costoro è più importante proteggere i milioni di Ronaldo piuttosto che tutti i disoccupati che ci saranno tra un po’ quando cesserà il vincolo di non poter licenziare. Avremo milioni di persone che guadagnano zero e l’interesse di chi comanda di salvaguardare gli stipendi di chi guadagna 30 milioni l’anno. In una comunità non ci possono essere figli e figliastri.

I diritti dell’uomo sanciti dalla Costituzione qui vengono calpestati. Dove sta scritto che tu puoi limitare il diritto al lavoro o lo puoi sopprimere, con un provvedimento peraltro monocratico, cioè con i poteri del dittatore. Non c’è scritto da nessuna parte! Il lavoro rende liberi, ecco perché è più importante della libertà e della salute. Perché senza lavoro si è schiavi. si perde ogni forma di dignità! Oggi tu hai tolto il lavoro dalla sera alla mattina a delle categorie sociali che hai massacrato. E si sono girati dall’altra parte. Piano piano risucchieranno anche gli altri contesti che oggi sono al caldo, perché la logica la decidono i gruppi di potere, non la politica.

La patria è quando un italiano sta in difficoltà, non perché dipende da lui, e la patria si stringe intorno a quell’italiano. questa è un’operazione di macelleria sociale che mortifica quei precetti scritti nella Costituzione gravata da milioni e milioni di caduti nelle guerre. C’è gente che ha dato la vita per la libertà, per il lavoro. Ecco perché io sono nero nei confronti di questi governanti che scambiano l’emergenza con la loro incapacità”.